#139 - 9 novembre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascer il posto al n 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso pu suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialit e stupidit che la genialit ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Fotografia

Rovereto

Donne in guerra

Il Torrione Malipiero del Castello di Rovereto ospita fino al 24 gennaio 2016 la mostra fotografica “Donne in guerra. Immagini dall’archivio fotografico del Museo Storico Italiano della Guerra”.

L'esposizione è composta da 16 scatti con al centro la figura femminile, tassello imprescindibile per comprendere la complessità della Prima guerra mondiale. La mostra è curata dal Museo della Guerra di Rovereto ed è sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento.

Le donne furono mobilitate per ricoprire i posti di lavoro lasciati dagli uomini partiti per la guerra, sostenere il morale dei soldati, oltreché gestire l’economia familiare. Una parte di loro accettò la guerra come una calamità, un’altra animò le manifestazioni di protesta ma non mancò chi si schierò a sostegno delle ragioni del conflitto.

Donne in guerraDonne in guerraDonne in guerra

Quelle che vengono presentate sono fotografie di vita “mutilata” (mogli o madri senza il sostegno del marito, profughe, vedove) all’interno di lavori nuovi o antichi, a volte mentre svolgono professioni difficili ma socialmente riconosciute come, ad esempio, quella dell’infermiera. In questo contesto, gli uomini compaiono quasi sempre in divisa, le donne “inquadrate” in ruoli prima mai ricoperti, altrettanto decisivi per la sorte della guerra.

A cento anni da quegli eventi – commenta il direttore del Museo della Guerra Camillo Zadra – possiamo leggere nelle trasformazioni indotte dalla guerra una tappa del processo di emancipazione delle donne nella società italiana destinato a durare decenni e in queste foto un documento di quel percorso complesso e contrastato”.

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