#104 - 15 settembre 2014
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascer il posto al n 359 - mercoledi 1 dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono pi a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Arte

L’Associazione R.C. “Museo del Presente”, in collaborazione con la Pro Loco di Nicosia, l’Associazione “Italia Nostra”, la Casa d’arte “la Fenice” ed il Comune di Sperlinga, promuove una mostra di arte contemporanea dal titolo: A sud del pensiero: ri-tratti mediterranei. Omaggio a Carla Accardi, che riattualizzi il Mediterraneo (inteso come spazio mitico e della costruzione del senso, piuttosto che come spazio esclusivamente geografico) attraverso evocazioni, suggestioni, nostalgie, memorie, miti antichi e moderni.

castello di Sperlinga - Nicosia - Enna

A Sud del Pensiero

ri-tratti mediterranei con omaggio a Carla Accardi

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Non abbiamo ancora superato la “questione meridionale” che incombe sulla nostra nazione da un punto di vista economico, sociale, culturale. Il Meridione d’Italia rappresenta ancora, infatti, il teatro di quella guerra tra poveri per una polla d’acqua, descritto da Ignazio Silone in Fontamara, con l’aggravante, altresì, di una crisi economica planetaria.
Ma è una nuova “questione meridionale” che vogliamo porre all’attenzione del pubblico. Una questione meridionale del pensiero, stavolta.

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La crisi economica che attraversiamo, infatti, non è che un prodotto della razionalità occidentale, della sua presunzione e del suo riduzionismo. E’ figlia del calcolo che uccide la passione e la poesia, riducendo tutto al mero quantitativo. Questa razionalità chiusa produce, paradossalmente, l’irrazionalità. L’irrazionalità di un’esistenza privata della qualità della vita, della convivialità, della lentezza. Ma di una lentezza che diventa anche velocità, la velocità che scaturisce dalla profondità del pensiero, in grado di avventurarsi in sentieri non ancora battuti. Perché la vita è una “partita doppia” direbbe Franco Cassano. L’irrazionalità che deriva, ancora, da quella che George Ritzer definisce la “mac-donaldizzazione” del pensiero, alfa e omega di una società bulimica e anoressica, bacchettona e trasgressiva ad un tempo.

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Al pensiero del Nord, figlio del calcolo e di una razionalità monolitica, dovremmo allora opporre un pensiero del Sud, un moderno pensiero mediterraneo - afferma Nino Arrigo, curatore della mostra di Matera - sulle orme di pensatori come Edgar Morin e Franco Cassano. Occorre, dunque, oggi più che mai, andare a Sud, non tanto della geografia, quanto del pensiero.
Verso Sud la ragione ama essere messa in pericolo e l’esprit de finesse minaccia l’esprit de geometrie. L’Europa ha bisogno di un pensiero mediterraneo per arricchire la sua unione economica di un’unione spirituale. Un’Europa spirituale non avrebbe paura di ricordare le proprie radici giudaico-cristiane e, allo stesso tempo, sarebbe orgogliosa della sua parentela con la filosofia e la razionalità nate in Grecia. L’Europa spirituale è figlia di Atene e di Gerusalemme, della razionalità e della fede. Ha bisogno di sacralizzare il Mediterraneo - il mare nostrum, “mare madre” , per non esorcizzare le sue contraddizioni e trasformarle, piuttosto, in complessità, arricchimento, crescita culturale, dialogo, sfida.
Ma all’Europa dello “spread” dovremmo opporre un’Europa dello “spritz”. All’Europa del capitalismo finanziario, quella della convivialità, dell’incontro, della lentezza. L’Europa è i suoi Caffè, scrive George Steiner, laddove il Caffè è inteso come luogo di incontro, cenacolo di idee e di intellettuali.
Ma l’Europa è anche le sue strade che ricordano i suoi protagonisti, i suoi martiri ed i suoi eroi. L’Europa è “l’utilità della storia per la vita”, laddove l’America è “il danno”, la storia cancellata, la rimozione, lo spazio vuoto where the streets have no name.

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Occorre andare a Sud “per essere provincia senza disperare, al riparo dalla storia vanitosa”. Per recuperare le numerose identità “dialettali” che caratterizzano il nostro territorio, al riparo da un’assurda globalizzazione omologante e standardizzante. Ma al riparo, anche, da un corrivo e bolso campanilismo. Raccogliendo tutte le sfide di un’era planetaria che attraversa ancora la sua “età del ferro”.

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