#137 - 12 ottobre 2015
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrŕ in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerŕ il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchč ti morde un lupo, pazienza; quel che secca č quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport č l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte č costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista č colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Humour (non sempre) per riflettere

Filosofia

2^ puntata

di Giuseppe Sanchioni

Atene 2015. In piazza continuavano sempre più pesanti gli scontri fra manifestanti e polizia per le decisioni della Troika europea relative alla riduzione del debito. Per evitare i problemi legati all’impatto dei corpi contundenti ed i relativi giorni di degenza a pagamento, il governo era ridotto a riunirsi di nascosto in un bunker del Palazzo Governativo. Ben protetto, cercava di affrontare la situazione di come risolvere la crisi e trovare i soldi necessari per pagare i debiti e rispettare i parametri economici. Il problema dei problemi era proprio questo: dove trovare i soldi? Varie personalità ministeriali avevano lanciato idee ma, dopo aver aumentato l’IVA, aver venduto le isole, aver esaurito tutte le scorte di yogurt e tutte le olive da vendere sembrava non fosse rimasta altra possibilità che il default.

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La riunione durava ormai da ore ed i rappresentanti decisero di fare un piccolo “acqua break”, una pausa per ritemprare le energie con qualche bicchiere d’acqua del rubinetto. Era rimasta solo quella, le importazioni di caffè erano ormai un ricordo. Approfittando della pausa entrò anche l’unica addetta alle pulizie rimasta.
Due sottosegretari parlottando tra loro si avviarono verso l’unica caraffa dell’acqua discettando della filosofia che l’Europa applicava alla moratoria sui debiti. Alla parola filosofia la signora Dimitra, ex professoressa statale licenziata senza pensione ed ora addetta alle pulizie precaria, mormorò tra se:

  • Magari si vendesse la filosofia…
    I due si fermarono come fulminati: ecco l’idea geniale! Tutto il mondo usa da secoli la parola filosofia gratis anche se è una parola inventata dai Greci e tradotta in tutti gli alfabeti. Perché non registrarla come un marchio e farsi pagare i diritti da tutti quelli che la usano? Sarebbero euri a palate. Dovrebbe pagare tutta l’Europa, Germania compresa, anzi tutto il mondo!
    Detto fatto, alla ripresa dei lavori la proposta venne approvata all’unanimità ancora prima di essere messa ai voti. Ma ora cominciava la parte più difficile. Come fare ad ottenere la registrazione del marchio? Ce la faranno fare? E quanto costerà?
    Tutte domande legittime, ma i ministri capirono che l’occasione andava sfruttata subito e quindi decisero che l’indomani avrebbero contattato la Troika e gli uffici competenti. Nel frattempo però il presidente dell’assemblea chiese a tutti di adoperarsi per fronteggiare anche il caso del pagamento.

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Serpeggiò il panico. Chi cercò di svuotare la macchinetta del caffè, spenta da mesi, chi corse a casa a svuotare il salvadanaio dei figli, per nulla commosso dal loro pianto. Chi cercò nei vecchi vestiti nell’armadio qualche spicciolo dimenticato, anche in dracme. E chi tornando a casa svuotò l’ultimo Bancomat ancora attivo.
Fu così che, alcuni giorni dopo, venne dato l’annuncio in TV. Era stato creato un nuovo ministero, denominato “Ministero dei Diritti Filosofici“ con lo scopo di riscuotere i diritti di uso della parola. Per il governo, il futuro si annunciava meno grigio. Per altri invece la situazione peggiorava.
(2-continua)

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