#136 - 5 ottobre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cinema

Casa del Cinema - Roma

Cinema iberoamericano

Storie di forte impatto con la realtà
narrate da talentuosi registi

Alla Casa del cinema di Roma la quarta edizione di Scoprir , mostra del cinema iberoamericano di Roma.
Organizzata dall’Istituto Cervantes, in collaborazione conFUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori e il sostegno delle ambasciate in Italia di Cile, Colombia, Guatemala, Messico, Nicaragua, Perù, Portogallo e Venezuela, la rassegna ha come mission la promozione di una tra le cine­matografie più dinamiche e audaci al mondo. Capace di offrire nell’ultimo decennio novità tra le più interessanti in termini di tematiche, tecniche narrative e scelte stilistiche.

8 ottobre
Dal Venezuela: Manzano azul, di Olegario Barrera
Diego, un bambino di 11 anni, con serie carenze di affetto, è costretto a trascorrere le vacanze con suo nonno Francisco, che conosce appena, in una piccola fattoria tra le montagne delle Ande venezuelane. È un mondo completamente nuovo: senza televisione, senza cellulare, senza elettricità e con un freddo che penetra nelle ossa, ma l’esperienza, che ruota attorno a un melo magico, lo segnerà per tutta la vita.

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Dal México: Implacable, di Carlos García Campillo
Max, nella sua testa, è un "implacabile" aitante giovane che fa sospirare le donne. Vivrà una svolta quando convince Dan, un giovane sveglio, atletico e colto, a prenderlo sotto la sua ala protettrice e a farlo diventare tutto quello che ha sempre sognato; ciò li porterà a competere per conquistare l’amore della stessa donna.

9 ottobre
Dal cile: Carne de perro, di Fernando Guzzoni
Una settimana complessa nella vita di Alejandro. Un uomo di 55 anni, solitario, fragile e imprevedibile; accompagnato dall’ostilità di un passato oscuro. Vediamo un uomo, alla ricerca di una nuova identità, che si perde tra i suoi fantasmi e fissazioni. Un uomo che ha cominciato a disintegrarsi pericolosamente e che ha sovvertito la sua visione della realtà. E’ una storia attuale di un ex torturatore che cerca di reinterpretare la sua vita e darle così, una nuova direzione.

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10 ottobre
Dal Nicaragua: Miskitus, di Rebeca Arcia
Miskitus narra la storia di indigeni miskito che emigrano a Managua, la capitale del Nicaragua. Un giovane approda per la prima volta in città, pieno di aspettative; una donna recupera la tradizione orale miskita, un reverendo veglia per la comunità, un giovane universitario diffonde la sua cultura. A prescindere dal loro destino, continuano a parlare o a cantare nella lingua ereditata dai loro antenati. Lottano per conservare la propria identità anche fuori dalla comunità natia. Si tratta di un documentario che affronta il tema dell’immigrazione interna e allo stesso tempo la storia dei Miskito, il popolo nativo più grande del Nicaragua.

Dal Perú: Viejos amigos, di Fernando Villarán
Al funerale dell’appena defunto Kike partecipano i suoi tre migliori amici, anziani quanto lui. Balo Arrieta (Ricardo Blume), un tipo serio e piuttosto convinto che la morte del suo amico leale sia stata provocata dalla moglie. Domingo Culotti (Carlos Gassols) è mezzo sordo e ha problema urinari per i quali è alla costante ricerca di un bagno. Infine, Ricardo Villarán (Enrique Victoria) il più impertinente, attaccabrighe, arguto, provocatore e ribelle del gruppo. Durante la messa e la veglia sembra andare tutto per il verso giusto; tuttavia, dopo la cremazione del corpo, Arrieta, per l’odio che prova nei confronti della moglie del defunto ha un’idea bizzarra: rubare le ceneri del suo amico e recarsi al mare del Callao pr spargerle lungo il percorso dei principali luoghi amati da lui e dall’amico. È fuori di testa? È un romanticone? I suoi amici sono matti quanto lui? In un caso o nell’altro, porta a termine il furto e dà inizio a una traversata non solo per il Callao, ma lungo la strada dei ricordi di un’amicizia lunga una vita.

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Dal Guatemala: Pol, di Rodolfo Espinosa
Pol è una tredicenne che da 5 anni non rivolge la parola a suo padre, dalla morte della madre. Con l’amico Flaco decidono, un giorno, di non andare a scuola e finiscono nel campus della Universidad autónoma de Guatemala, USAC, dove vengono coinvolti in un’avventura in cui saranno costretti a mettere alla prova l’amicizia, il coraggio e l’amore che li unisce. Il tutto condito da personaggi peculiari ed emblematici che renderanno indimenticabile quella giornata.

11 ottobre
Dall'Argentina: La guerra del maiale, di David Maria Putortì
La comune retorica convinzione che l'uomo invecchiando finisca per maturare serenità e saggezza è falsa. L'essere umano una volta superato l'acme della propria esistenza, comincia l'inesorabile e inevitabile discesa verso la morte e in questo lento diminuire la paura cresce dominandolo, trasformandolo, rendendolo vulnerabile, egoista e vigliacco. A questa semplice e cruda riflessione e all’atavico, inevitabile e ciclico conflitto tra le generazioni è ispirato il film, adattamento del enorme successo editoriale dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares.

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Dalla Colombia: La Sirga, di William Vega
Alicia è sola e abbandonata. Il ricordo della guerra le torna alla mente come tuoni minacciosi. Esiliata a causa del conflitto armato, tenta di ricostruire la sua vita a La Sirga, un ostello decadente sulla riva di una grande laguna in cima alle Ande, che appartiene a Óscar, l’unico parente che ancora le resta, un vecchio schivo e solitario. Lì, su una spiaggia fangosa e instabile cercherà di affondare nuove radici finché le sue paure e la minaccia della guerra non riaffiorano di nuovo.

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