Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750 anniversario della nascita di Dante Alighieri.
Testi - vignette di Staino - illustrazioni di grandi autori
Dante Alighieri e le donne
Da Vita Nova e Divina Commedia
parole di rispetto e comprensione
Nella Vita nova Dante dice esplicitamente che il poeta in lingua volgare volle fare intendere le sue parole a donna, alla quale era malagevole d'intendere li versi latini.
Questa affermazione, così esplicita e chiara, conferma la tesi di quegli studiosi che ritengono che la scelta del volgare per la Commedia è dovuto al volersi rivolgere in particolare alle donne che non conoscevano il latino, e che pertanto l'opera è un atto d'amore e di grande considerazione nei confronti del sesso femminile.
D'altra parte è noto che nel Dolce Stil Novo la donna e l'amore sono al centro dell'attenzione dei poeti, Dante si rivolge direttamente alle donne quando scrive: Donne c'avete intelletto d'amore (Vita Nova XIX).
La donna, dunque, possiede la capacità intellettuale di comprendere davvero l'amore. Beatrice sorride più volte anche di fronte ai dubbi filosofici di Dante; non solo, lo guida al confronto con i sapienti del Paradiso fino a Dio. E quando parlano, le donne rivelano capacità di precisione e di sintesi straordinaria.
Narra Francesca da Rimini:
Noi leggiavamo un giorno per diletto / di Lancillotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto. / Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso; / ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso / esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso, / la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: / quel giorno più non vi leggemmo avante.
La Commedia (Inferno canto V)