#130 - 1 giugno 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Scommettiamo che

di Giuseppe Sanchioni

Da sempre gioco le mie quattro tradizionali colonne del sabato al Totocalcio e, non essendo un esperto di pallone eseguo il rito senza troppa convinzione e soprattutto senza risultati tangibili. Insomma, da sempre aderisco allo spirito di ‘2 1 X’, la canzone di Claudio Baglioni: ricordate? È quella in cui si dedica il sabato pomeriggio alla schedina sognando di cambiare vita. Ma, ripeto, non sono un esperto di calcio, quindi lo ritenevo un risultato normale.

Scommettiamo cheScommettiamo che

E poi, cosa scopro dai giornali? Che esiste da tempo un calcio-scommesse cha spazia dai professionisti in giù, un po’ su tutti i campionati e che decide le partite a seconda della convenienza e delle giocate! Ora capisco: per fare tredici con la schedina non bisogna essere degli esperti, non bisogna giocare a calcetto tutte le settimane, avere l’abbonamento a tutte le pay-tv. Non serve neanche leggere tutti i giornali sportivi del lunedì per studiare classifiche, marcatori, schemi, infortuni e squalifiche. Non serve perché indovinare i risultati prevedibili non fa vincere. Perché i risultati non sono conseguenza del gioco in campo, soprattutto quelli a sorpresa che fanno sbancare. Quello che serve è conoscere il contatto giusto che ti sappia dare la dritta giusta sulle partite giuste. Si tratta sempre di essere esperti, ma di altro tipo. Parafrasando qualcuno si può dire che questo è il calcio di relazione, bellezza. Sono curioso di leggere sui giornali in quanti altri contesti vale una regola simile, anche se qualche sospetto già mi è venuto…

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