Una consolidata collaborazione
Spazio Oberdan - Milano
Dal Trento Film Festival 2015
Anteprime per Milano
Torna, dal 18 al 24 maggio, per il sesto anno l’appuntamento a Spazio Oberdan con il Trento Film Festival, con il quale la Cineteca Italiana ha appena rinnovato la convenzione di collaborazione anche per le prossime edizioni. Un vero e proprio gemellaggio all’insegna dello scambio culturale, che anche in questo 2015 ha visto la presenza nel calendario della 63. edizione del festival trentino (30 aprile – 10 maggio 2015) di un programma di film per bambini e ragazzi scelti fra i migliori titoli del Festival Piccolo Grande Cinema, organizzato annualmente dalla Cineteca di Milano.
La rassegna a Spazio Oberdan che qui presentiamo, come sempre frutto di una selezione dei film appena presentati al Festival realizzata in accordo con il direttore Luana Bisesti e il responsabile del programma cinematografico Sergio Fant, ci sembra di particolare qualità , arricchita da una nutrita presenza di ospiti in sala. Fra corti e lungometraggi, si tratta di oltre venti opere, molte delle quali italiane e quasi tutte in anteprima per Milano.
Sette i titoli provenienti dalla sezione “Concorso internazionale†del Trento Film Festival, nei quali il tema della montagna è affrontato secondo diverse chiavi di lettura. Fra questi, segnaliamo innanzitutto il film che inaugurerà la rassegna, Alberi che camminano, poetica riflessione sul ruolo e il valore simbolico del legno, dalle montagne del Trentino ai porti del Mediterraneo, realizzata da Mattia Colombo su soggetto e sceneggiatura di Erri De Luca, presente come voce narrante e anche come personaggio, al pari di Mauro Corona.
Ricordiamo quindi 4 lungometraggi dedicati alla tradizione alpinistica ma che vanno ben oltre la pura documentazione sportiva: Ninì, che fa rivivere attraverso la rielaborazione di straordinario materiale fotografico e diaristico le scalate e la storia d’amore fra Gabriele Boccalatte e Ninì Giustiniani; Killer Slope, il dietro le quinte di una controversa spedizione commerciale in Himalaya, dove sempre il destino degli scalatori e degli sherpa sono nelle mani dei tour operator dell’estremo.
C'è poi Jeff Lowe’s Metanoia, ritratto del leggendario alpinista americano Jeff Lowe che dopo tante vittoriose imprese e altrettante sventure è alle prese con la sua sfida più grande, una malattia neurovegetativa; e Valley Uprising, che celebra l’epopea della valle di Yosemite, scoperta dai pionieri del climbing negli anni ’60 e scenario nel gennaio scorso dell’impresa di Tommy Caldwell e Kevin Jorgensen, capaci di completare la prima salita libera del Dawn Wall su El Capitan.
Ancora ricordiamo Fishtail, racconto della vita in un ranch oggi, impreziosito dalla voce e dalle canzoni di Harry Dean Stanton, e il bellissimo cortometraggio italiano Eyelid, che documenta, con aperture visionarie, il progetto dello studio di architettura torinese Cliostraat per un avveniristico rifugio sul monte Elbrus, vetta più alta della Russia, sviluppo del modello proposto con il rivoluzionario Bivacco Gervasutti sul Monte Bianco.
Dalla sezione “Alp&Ism†del festival sono in rassegna: Grimpeurs, che attraverso interviste a testimoni e protagonisti ricostruisce nei particolari la celebre tragedia del 1961 al Pilone Centrale del Freney sul Monte Bianco alla quale sopravvissero solo Walter Bonatti e Pierre Mazeaud; e Perdutamente Cerro Torre, che dal tragico tentativo di Cesare Maestri e Toni Egger, fino all’impresa di Casimiro Ferrari, ripercorre la storia di una delle montagne più controverse dell’alpinismo mondiale.
Ancora, The Frozen Titans, racconto di un’impossibile scalata sul ghiaccio nel cuore delle montagne rocciose; e Déjame vivir, su tre imprese europee dello skyrunner catalano Kilian Jornet (i nuovi record di ascesa al Monte Bianco e al Cervino e il tentativo sfumato sull’Elbrus); Africa Fusion, con il grande Alex Honnold per la prima volta alle prese con le pareti africane.
Proveniente dalla sezione “Terre alte†del Trento Film Festival, da sempre dedicata a storie e protagonisti da conoscere per capire meglio il valore della montagna nella nostra vita presente e futura, un solo titolo ma davvero assai prezioso, l’italiano With Real Stars above My Head, racconto in prima persona di Alfredo Covelli che, scopertosi gravemente malato, si mette in viaggio verso il nord dell’India per finire ospitato in un monastero di suore buddiste con le quali sviluppa un profondo rapporto di conoscenza reciproca.
Oltre ad alcuni cortometraggi – Klang der Stille e Always above Us (cosa si prova quando si è investiti da una valanga?), Suffertest 2 (viaggio in bicicletta di Alex Honnold e Cedar Wright verso la riserva Navajo nella regione dei Four Corners), Muerte Blanca (45 soldati cileni uccisi nel 2005 da una tempesta di neve), Petit bus rouge (irriverenti acrobati giramondo attraversano l’Europa a bordo del loro “piccolo bus rossoâ€) –, ricordiamo infine alcuni preziosi eventi speciali. Prima di tutto l’edizione restaurata dalla Cineteca Italiana di Senza sole, né luna, rarissimo film di finzione del 1963, con un giovanissimo Lando Buzzanca, che racconta la condizione dei minatori che portarono a termine l’eccezionale impresa del traforo del Monte Bianco, inaugurato 50 anni fa, il 16 luglio 1965; quindi un altro titolo proposto dalla Cineteca, il cortometraggio muto del 1925 Tra le nevi eterne, opera di eccezionale qualità estetica sull’escursione di alcuni alpinisti nella zona del monte Ost fino alla valle del Reno; ancora, il documentario Qui, in cui Daniele Gaglianone, attraverso dieci ritratti fatti di parole e silenzi, indaga sull’identità dei valsusini che da 25 anni si oppongono con tenacia al progetto TAV Torino-Lione. Infine, l’anteprima di Animali nella Grande Guerra, l’ultimo lavoro di Folco Quilici, presente in sala, dedicato al ruolo fondamentale che, accanto agli uomini, muli, buoi, cani, cavalli, maiali, piccioni ebbero nella Prima guerra mondiale.