#128 - 11 maggio 2015
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Pagine Preziose

Presentato presso la Fuis - Federazione Unitaria Italiana Scrittori
da Giuseppe Zanzotta e Maria e Rita Parroccini.

Giornalismo e politica Spa

Un sodalizio canaglia

Ugo Degl'Innocenti - Aracne Editore
Prefazione Sergio Rizzo

di Fuis

I giornalisti italiani appaiono spesso come i cantori del potere, gli aedi dei partiti, e quindi poco credibili, soprattutto agli occhi delle nuove generazioni che di giornali e talk show se ne infischiano. Perché?
La spiegazione deve essere cercata nella storia del giornalismo italiano, da sempre avvinto come un’edera al potere. Da Giuseppe Mazzini a Benito Mussolini, da Eugenio Scalfari ad Augusto Minzolini, passando per Michele Santoro, Lilli Gruber e Giuliano Ferrara, professione giornalistica e carriere politiche spesso s’intrecciano, dando vita a un modello tutto italiano di giornalismo schierato, fatto di colpi bassi, duelli a fil di penna tra giornalisti di opposti schieramenti e di tecniche spietate. Come il “metodo Boffoâ€, attuato da Vittorio Feltri dalle colonne del Giornale per mettere alla gogna il direttore di Avvenire, reo di aver criticato alcuni comportamenti del Cavaliere.
“Dopo aver letto questo libro c’è da domandarsi se un’informazione tanto dipendente dal potere non abbia qualche responsabilità nella situazione che viviamoâ€, scrive Rizzo nella prefazione.
E la categoria come reagisce a questa crisi della propria credibilità? Sembra danzare sul proprio Titanic: mentre cresce il numero di giornalisti, peggiorano le loro condizioni economiche e contrattuali, aumenta disoccupazione e precariato e, secondo gli ultimi dati Inpgi riportati nel libro, diminuiscono le contribuzioni per le pensioni di domani.
Presentato presso la Fuis - Federazione Unitaria Italiana Scrittori da Giuseppe Zanzotta e Maria Rita Parroccini.

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