#128 - 11 maggio 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Presentato presso la Fuis - Federazione Unitaria Italiana Scrittori
da Giuseppe Zanzotta e Maria e Rita Parroccini.

Giornalismo e politica Spa

Un sodalizio canaglia

Ugo Degl'Innocenti - Aracne Editore
Prefazione Sergio Rizzo

di Fuis

I giornalisti italiani appaiono spesso come i cantori del potere, gli aedi dei partiti, e quindi poco credibili, soprattutto agli occhi delle nuove generazioni che di giornali e talk show se ne infischiano. Perché?
La spiegazione deve essere cercata nella storia del giornalismo italiano, da sempre avvinto come un’edera al potere. Da Giuseppe Mazzini a Benito Mussolini, da Eugenio Scalfari ad Augusto Minzolini, passando per Michele Santoro, Lilli Gruber e Giuliano Ferrara, professione giornalistica e carriere politiche spesso s’intrecciano, dando vita a un modello tutto italiano di giornalismo schierato, fatto di colpi bassi, duelli a fil di penna tra giornalisti di opposti schieramenti e di tecniche spietate. Come il “metodo Boffoâ€, attuato da Vittorio Feltri dalle colonne del Giornale per mettere alla gogna il direttore di Avvenire, reo di aver criticato alcuni comportamenti del Cavaliere.
“Dopo aver letto questo libro c’è da domandarsi se un’informazione tanto dipendente dal potere non abbia qualche responsabilità nella situazione che viviamoâ€, scrive Rizzo nella prefazione.
E la categoria come reagisce a questa crisi della propria credibilità? Sembra danzare sul proprio Titanic: mentre cresce il numero di giornalisti, peggiorano le loro condizioni economiche e contrattuali, aumenta disoccupazione e precariato e, secondo gli ultimi dati Inpgi riportati nel libro, diminuiscono le contribuzioni per le pensioni di domani.
Presentato presso la Fuis - Federazione Unitaria Italiana Scrittori da Giuseppe Zanzotta e Maria Rita Parroccini.

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