"Noir all'italiana" a cavallo tra romanzo e cronaca
Il Commissario Spada
Quasi una storia degli anni '70
di Giada Gentili
Pubblicata su Il Giornalino dal 1970 al 1982 la serie, uno dei pochi esempi, per i tempi, di poliziesco all’italiana strettamente legato a tematiche di attualità , vive grazie ai testi di Gianluigi Gonano e agli stupendi disegni di Gianni De Luca.
Nel corso di dodici anni, a partire dal primo episodio del 12 aprile 1970 con una produzione di 658 tavole, le avventure di Spada coinvolgono un numero sempre maggiore di lettori, e dopo un solo anno di vita editoriale i disegni di De Luca si aggiudicano il premio Yellow Kid della settima edizione di Lucca Comics mentre Spada viene definito un personaggio modernissimo per creazione grafica, linguaggio e contenuto.
Eugenio Spada è un uomo tormentato, diviso tra il senso del dovere di poliziotto e il ruolo di padre.
Ha, infatti, perso in circostanze drammatiche e inusuali la moglie Lucia , involontariamente coinvolta in un caso dai risvolti demoniaci, ed è rimasto solo con il figlio Mario, un adolescente ribelle e riottoso che non riesce ancora a decidere se ammirarlo o disprezzarlo.
Estremamente dedito al suo lavoro, non lascia spazio nella sua vita ad altri affetti importanti salvo quello per il figlio, col quale ha un rapporto molto conflittuale, esperienza che, d'altronde, in quegli anni molti padri si trovarono a vivere anche nella realtà .
Caratteristica saliente della serie è lo strettissimo legame con l'attualità , "marchio" dovuto alla formazione giornalistica di Gonano, il quale riesce a riprodurre nei suoi testi la crudezza dei tempi con uno stile molto vicino a quello di quel grande maestro del "noir all'italiana" che è stato Giorgio Scernabenco anche lui a cavallo tra romanzo e cronaca per la sua professione di giornalista.
Vediamo così, storia dopo storia, il Commissario Spada alle prese con tutti i fenomeni caratteristici degli anni '70, non solo italiani: hippies, terroristi, malavita organizzata sempre più violenta, piccola delinquenza con sempre meno scrupoli, il flagello della droga. Il tutto sulle pagine di una rivista destinata ai ragazzi, pubblicata da un'editrice cattolica, che "osa" avventurarsi, con grande successo, in un terreno certamente poco usuale per le sue caratteristiche.
Microcosmo legato sostanzialmente al lavoro, che vede tra le persone a lui più vicine il brigadiere Pensotti, il commissario capo Allegri, il collega Corsini e gli agenti Andreola e Clerici, il mondo affettivo del Commissario Spada ha come affetti o amicizie, oltre al citato figlio Mario, anche la governante Teresa , insostituibile custode di una casa sempre troppo poco vissuta dal protagonista, e il ladro "vecchia scuola" Sgrinfia, suo informatore e confidente. Menzione a parte per la moglie del Commissario, Lucia Della Valle, morta per salvare il marito e il figlio appena nato dalle "attenzioni" di una setta satanica come narrato nell'unico episodio nel quale la si vede, "I figli del serpente". Un dolore mai sopito per l'anima tormentata del Commissario.
Anche il cinema, in quegli anni, ha sfornato una serie di film (denominati talvolta ingiustamente di serie B) sullo stesso argomento. Ne cito alcuno: Banditi a Milano di Carlo Lizzani, Milano calibro 9 e La mala ordina entrambi di Fernando Di Leo, Cani arrabbiati di Mario Bava, Il trucido e lo sbirro e Roma a mano armatadi Umberto Lenzi
Il 2 agosto 1980 bomba a Bologna, 85 morti...poi: muore Tito, scioperi di Solidarnosc in Polonia, tragedia di Ustica, terremoto in Irpinia, tremila morti ...il decennio si apre a meraviglia!