#127 - 27 aprile 2015
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Teatro

Teatro della Cometa - Roma

Nessuno muore

di Eva Mari

Sarà in scena al Teatro della Cometa fino al 24 maggio Nessuno muore, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Luca De Bei (Premio Le Maschere 2011 "Miglior Autore di Novità Italiana" per Le Mattine 10 alle 4). In scena: Andreapietro Anselmi, Maria Vittoria Argenti, Chiara Augenti, Michele Balducci, Federica Bern, Giulio Forges Davanzati, Alessandro Marverti, Arianna Mattioli.

Nessuno muore

Nessuno Muore racconta le storie di otto personaggi che si incrociano sul palcoscenico, componendosi e ricomponendosi sempre in scene a due, così che lo spettatore comprende i legami che li uniscono, e le dinamiche tra di loro man mano che procede lo spettacolo.
Si arriva così a comporre un puzzle, uno spaccato di vita contemporanea basato su rapporti burrascosi, alienati, in conflitto aperto o sotterraneo, ma in situazioni in cui alberga anche ironia, dissacrazione, leggerezza.
Sono rappresentati così i nostri tempi, futili e impegnativi al tempo stesso, i disagi del vivere, di relazionarsi, di capire quale sia lo scopo di questa esistenza così frenetica ma spesso così priva di significati.
Su tutto, un occhio impietoso, ma anche benevolo: quello di un drammaturgo che non intende giudicare nessuno; ma che vuole dar vita ai suoi personaggi nella certezza che abbiano sempre e comunque il diritto di esistere e di raccontare se stessi.

La difficoltà delle coppie ovvero: le violenze dei mariti, le vendette delle mogli, gli abbandoni, i cani indesiderati lasciati dagli ex. Le soap opera ovvero: le raccomandazioni, la censura, i diktat produttivi. Il disagio del vivere ovvero: le violenze in famiglia, le lotte per realizzare sogni e passioni, l’essere stuprati di notte in un parco, il sentirsi alieni e anzi rapiti dagli extraterrestri. Tutto questo e molto altro nelle vite di otto personaggi. Ma tranquilli: alla fine nessuno muore.

Nessuno muoreNessuno muore

“Nessuno muore nasce come una sfida - afferma l'autore Luca De Bei - In questo momento di crisi generale in cui si chiede agli autori teatrali di scrivere storie con un massimo di due o tre personaggi, storie semplici, accattivanti e scacciapensieri - collocate magari in un unico ambiente - io ho deciso di scrivere un testo con otto personaggi che incrociano le loro vite e i loro destini in un microcosmo variopinto.
Un testo che affronti, anche con ironia, argomenti come la censura, la libertà, la violenza, la diversità, la solidarietà, la malattia, l’alienazione, la speranza, la solitudine, il degrado di una società che non sembra più in grado di offrire possibilità agli individui che la compongono. E la sfida risiede soprattutto nel tentativo di creare uno spettacolo che appassioni e diverta il pubblico, fornendo però anche spunti di riflessione sui tempi che viviamo.
Tutto ciò sulla scia di un altro mio spettacolo presentato tre anni fa alla Cometa: “Le mattine dieci alle quattro”. Quella esperienza gratificante mi ha confermato che la strada giusta per raggiungere il cuore degli spettatori è quella di affrontare temi importanti e urgenti puntando sulla Verità e cercando di suscitare emozioni”.

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