#367 - 1 ottobre 2025
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Teatro

Continua sul nostro giornale la pubblicazione dei video
di attrici che interpretano i racconti tratti dal poema

Mi svelo ma in animo nuda

Le storie del corpo che ogni donna può raccontare

di Antonio Bruni

Ogni persona custodisce, nel profondo della memoria, un vissuto del corpo, esemplare della propria identità. Quel pensiero è in lei presente, è raro che ne parli, può restare custodito o inconsapevole nell'animo ma può svelarsi, se ad ascoltare c'è un poeta.

Nasce così "Mi svelo ma in animo nuda". Sono novanta le donne che compongono il poema di Antonio Bruni scritto in versi novenari e corredato da cori e da canzoni, storie vere di vita sessuale di donne normali, raccolte dall’autore con interviste personali e trascritte in versi per renderle più delicate nella loro crudezza.
I racconti sono immediati nella loro intimità, senza omissioni.
Solo le donne sanno essere sincere con sé stesse.

L’opera, pensata per essere stampata in un libro, è stata invece pubblicata a voce in scena.   Venticinque letture dal 2002 al 2017 in teatri, locali, televisioni, piazze.

Oggi vi presentiamo Carmela Ricci, che interpreta “La mente deviata ho sedotto”, nella lettura maratona del 21 dicembre 2003 nel Teatro de’ Servi” di Roma per la regia di Idalberto Fei.
Youtube https://youtu.be/7tloRtCRnM0

Canto 64 dal Settimo Coro Dominio Affermare In Incontro

La mente deviata ho Sedotto

Passeggio e contemplo me stessa
le trecce accurate e lui passa
"sei bella ma come Beatrice!"
lo scherzo studente innocente
sorrisi biglietti giglietti
poi vado a raggiungerlo in casa
vestita teatrale di nero
mantello e i guanti di pizzo
bizzarra nell' atteggiamento
fatale nell' aria e lui sbianca
ammiro gli arredi sontuosi
mi sento appropriata mi adagio
sul fondo di un tango un tendaggio
declama una lirica ardita
"argento! ma non sei Beatrice
ventaglio di piume nascondi
malizia frusciata di rosa
in te io sparisco narciso"
lui efebico e sciolto ai miei piedi

sorpreso di attratto trovarsi
"scrivendo mi son masturbato"
confessa tendenze omosex
non so cosa dire e gli sfuggo
in stanza vicina da letto
azzurra coperta di raso
mi segue da dietro mi abbraccia
il gioco dei baci mi piace
lui si eccita in preliminare
e sboccia in orgasmo precoce
soddisfo a vederlo cadere
sorrido per questa sua foga
finita già prima di avermi
e senza nemmeno spogliarmi
negli anni ogni tanto mi chiama
lo incontro e non lo riconosco
l’efebo sognante è svanito
più sciatto sudato ingrassato
è medico e parla coerente
a casa mi invita e lusinga
il collo mi bacia di spalle
lo fa delicato ma intenso
la schiena mi accende totale
mi gira e mi abbassa spalline
i baci ai capezzoli estende
lo gusto ma non mi abbandono
mi piace la forma e la scena
ma fino a che punto quest' uomo
si forza e trasforma per me?
mi scatta di attrarre e sfuggire
ritiro il maglione e mi copro
mi fingo svogliata e lui dice
"io voglio tu sia la mia sposa"
lo vedo che è serio ma scappo
un mese e ritorno sfacciata
di rosso addobbata nei pizzi
tra noi confidenza è già presa
mi spoglia ma lenta acconsento
avverto qualcosa di assente

mi guida la mano al suo ventre
il membro tranquillo impotente
afflitto non cede in carezze
non mostro sorpresa e imbarazzo
serena e civetta proseguo
in me si è allentata tensione
ho già avuto un figlio ragazza
sofferto quell' entrarmi dentro
è meglio toccarsi a parole
lui insiste che vuole sposarmi
andiamo poi al mare d' inverno
la casa materna e sul letto
laddove lui è nato brindiamo
spumante sui corpi e nel buio
carezze e ritorna normale
entrambi sorprende emozione
ma dentro di me già sapevo
sperato e avverato trionfo
"mi è esploso anche il plesso solare!"
dilaga esultanza maschile
mi piace che canti lo sblocco
in me riscoperta la donna
quel giusto sentire del ventre
son femmina madre rifugio
non devo subire ma accolgo
determino il moto del sesso
ho vinto la guerra dei nervi
ho preso il potere sul maschio
la mente deviata ho sedotto
in gioia invertendone il corso
la forza che accendo mi schiude
fin dentro i meandri bloccati.

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