Un piccolo festival per i tempi che corrono
Pensiero stupendo
Quarta edizione
Milano - Scomodo Eastriver - 13 / 14 settembre 2025
Festival Belleville
Quarta edizione - Pensiero stupendo
di Loredana Fasciolo
Sabato 13 e domenica 14 settembre 2025 nella sede di Scomodo Eastriver a Milano, torna 2084, il festival della Scuola di scrittura Belleville: due giorni di incontri gratuiti e aperti a tutti con scrittori, divulgatori, performer italiani e stranieri sui temi del futuro, dell’ambiente, della scienza, della filosofia e della letteratura.
Il festival, organizzato con il sostegno di Fondazione Giambo e il patrocinio del Comune di Milano, quest’anno ha per tema la bellezza delle idee che forse possono ancora cambiare il mondo.
Spiega Francesca Cristoffanini, direttrice di Belleville e curatrice della rassegna: “Abbiamo intitolato questa edizione Pensiero stupendo perché le belle idee, di solito, sono anche buone: non si limitano a stupire con la loro eleganza, ma aprono prospettive concrete, cambiano in meglio la testa e la vita delle persone, riaccendono la speranza che altri mondi, altre storie, siano possibili. Ma esistono ancora idee e pensieri tanto stupendi da avere la forza di trasformarci? Ne parleremo con i protagonisti e il pubblico di 2084 - Un piccolo festival per i tempi che corrono.”
Il festival si svolge negli spazi esterni di Scomodo Eastriver, in via Jean Jaurès 22 (MM rossa, fermata Turro), 1500 metri quadri di verde affacciati sulle acque della Martesana, alla periferia Nord di Milano. A luglio 2025 lo spazio è stato acquistato da Scomodo, un’associazione culturale, un progetto editoriale e un osservatorio di ricerca attivo sul fronte della creazione di spazi di espressione, condivisione e crescita per le nuove generazioni, ideato e gestito da under30.
Programma
Il festival inaugura sabato 13 settembre alle 15.30 con l’incontro Pensare Milano. La giornalista e studiosa di politiche urbane Lucia Tozzi e la direttrice editoriale di Scomodo Cecilia Pellizzari discuteranno di nuovi modi di pensare e agire la città. E delle tante Milano, diverse e possibili, che si agitano dietro la narrazione di un “modello Milano” da celebrare e esportare a ogni costo.
Segue la scrittrice di origine turca Ayşegül Savaş (Pensare il presente) che, accompagnata da Laura Pezzino, esplora i temi del suo debutto italiano "Gli antropologi" (in uscita a settembre 2025 per Gramma). Il romanzo racconta le “prove tecniche di vita vera” di una giovane coppia di expat in una seducente metropoli occidentale. Con precisione chirurgica, l’autrice scava nelle pieghe del quotidiano per raccontare lo scarto tra il mondo come fingiamo che sia (un patinato catalogo di stili di vita allettanti) e il mondo come lo percepiamo davvero: ferito, in bilico, pericolosamente svuotato di riferimenti fungibili.
La neuroscienziata madrilena Nazareth Castellanos (Pensare con il corpo), che da anni si dedica allo studio del cervello e degli effetti che l’intenzione, il pensiero e il respiro hanno su di esso. Nelle sue ricerche e nel suo nuovo libro "La danza delle farfalle". "Neuroscienza del respiro" (in uscita a settembre per Ponte alle Grazie), Castellanos investiga le basi neurali di un approccio all’incontro con sé capace di dialogare con la visione heideggeriana dei tre pilastri del nostro “essere nel mondo”: costruire, abitare, pensare.
Il festival prosegue con Pensare la guerra, pensare la pace: Nathan Thrall, giornalista e scrittore americano di base a Gerusalemme, e Francesca Mannocchi, inviata di guerra e scrittrice, si interrogano sul ruolo delle storie in un mondo in fiamme, a partire da "Un giorno nella vita di Abed Salama" (Neri Pozza, 2024), l’impressionante affresco narrativo con cui Thrall si è aggiudicato il Premio Pulitzer per la non fiction.
Pensare le radici, conclude la giornata la drammaturga, con l'attivista e autrice spagnola Brigitte Vasallo. Nel suo monologo, Vasallo - da sempre impegnata a rifondare le categorie della nostra vita - affronta il tema di quella traumatica trasformazione antropologica che fu il crollo della civiltà contadina. E di come le radici possano essere ripensate per restituirci il futuro.
Il festival prosegue domenica 14 settembre. In apertura, alle 11.30, l’esperto di letteratura per l’infanzia Martino Negri e l’illustratore e narratore Sergio Ruzzier raccontano la coppia creativa formata da Ruth Krauss e dall’illustratore Maurice Sendak nell’incontro dal titolo Pensare l’infanzia. Tra il 1952 e il 1960, Krauss e Sendak collaborarono alla realizzazione di otto albi illustrati: irregolari nel contenuto e nella forma, gli albi, pubblicati in Italia da Adelphi, rifiutano le formule narrative classiche per affidarsi al brivido della scoperta, dell’avventura linguistica, della libera associazione. Il risultato è un’immagine dell’infanzia vasta e spiazzante, libera da stereotipi e stucchevoli sentimentalismi.
Pensare l’amore: Luca Starita, autore di un saggio sul tradimento fuori e dentro la letteratura, e Arianna Montanari, scrittrice, discutono di relazioni e desiderio, fedeltà e lealtà, alla ricerca di nuovi modelli di affettività e di società.
Segue la scrittrice e giornalista tedesca Theresia Enzensberger, accompagnata da Vincenzo Latronico (Pensare il sonno), ci guida nell’esplorazione dei meccanismi biologici, sociali, politici del sonno a partire dal suo recente saggio "Dormire" (EDT, 2025). Perché dormire, la più “naturale” delle attività, significa tutto e il contrario di tutto: resa, riparazione, vulnerabilità, fiducia, sovvertimento, resistenza.
L’accademico, scrittore e pittore Nicola Gardini con un intervento dal titolo Pensare l’Ombra, disserta sul dedicato al ruolo vitale del rimosso, dell’indistinto, del non-visto, in un’epoca dominata dalla luce “totale” della tecnica e della politica.
Lo psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione Minotauro, Matteo Lancini (Pensare l’altro) ci parla di adolescenti e del ruolo che gli adulti possono e devono avere nel riconoscerli, accettando la loro alterità come valore.
Si prosegue con lo scrittore Paolo Giordano e il filosofo Paolo Pecere (Pensare la natura), in un incontro sulla natura e sul contributo che l’arte, la filosofia, la letteratura e il viaggio possono dare al suo - e al nostro - radicale ripensamento.
In chiusura, Marco Rossari legge Luciano Bianciardi (Pensare la vita). Anarchico, libertario, pronto ad aprirsi alle visioni proto-ecologiste del “neocristianesimo a sfondo disattivistico e copulatorio”, l’autore della Vita agra rivive in un reading delle sue pagine più belle, interpretate da uno scrittore e traduttore che lo conosce bene.
Nella pausa tra un evento e l’altro si esibirà la Piccola Orchestra Bombetta Swing, un ensemble di sette musicisti che propone un repertorio di hot jazz della grande tradizione americana ed europea, senza trascurare suggestioni caraibiche. La formazione comprende tromba, trombone, clarinetto/sax, voce/chitarra, pianoforte, contrabbasso e batteria.
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