#365 - 1 luglio 2025
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Attualità

Il dilemma

Tregua e pace

di Amanzio Possenti

Se è vero che tra tregua e pace c’è molta differenza - sostanzialmente le posizioni avverse rimangono tali, intatte - nondimeno la forza di una tregua, ancor più se seguita da una trattativa, emana un proprio carattere forte. Quanto meno si cerca di ragionare affinchè prevalgano i motivi del rinnovato rapporto anzichè quelli della costante divisione. Ed è proprio qui che si verifica la buona volontà oppure soltanto la convenienza.

La tregua imposta da Trump ai due storici contendenti Israele e Iran affronta dunque questa situazione, poiché se si trattasse di una sosta per riarmarsi e tornare appena possibile a configgere, sarebbe qualcosa di inaccettabile sia rispetto ai due Paesi in guerra (da 47anni da quando si installò al potere la classe degli ayatollah), sia rispetto alla comunità internazionale che si oppone all’armamento nucleare dell’Iran.
Da parte sua Israele, stretta nella decisione iraniana di ‘cancellare’ lo stato ebraico non può stare a guardare se vuole garantire la propria sicurezza e sopravvivenza messa ininterrottamente a repentaglio, a peggior ragione se il regime iraniano disponesse della atomica (continuando a far salire la percentuale di uranio arricchito): resta da controllare se il massiccio bombardamento americano ha totalmente distrutto, e di quanto, il potenziale nucleare degli ayhatollah.

Torna il discorso tregua-pace: se la prima è solo un espediente che rimanda nel tempo un problema cancellato oppure in parte, allora la tregua non eliminerà il tema. Chiaro che tutti noi confidiamo che la tregua sia il preludio positivo ad una futura e autentica pace. Per il bene di tutti.

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