‘il mondo grida e invoca pace’
Tregua e Speranza
di Amanzio Possenti
Di fronte all’aggravarsi della guerra in Medio Oriente (lanci di missili, droni, bombardamenti aerei scambiati fra Israele e Iran e irruzione dell’attacco massiccio Usa a tre aree nucleari iraniane), l’allarme mondiale si è fatto gigantesco.
Buon per tutti che, tra la (positiva) sorpresa generale, ancor più dopo le micidiali bombe statunitensi, Trump è riuscito a mettere in campo, imponendola, una tregua dopo dodici giorni di azioni belliche assai virulente.
Sul tappeto c’era la volontà di Israele e Usa di impedire all’Iran (Repubblica islamica autocratica) di disporre della bomba atomica, che potrebbe sconvolgere l’assetto della regione e portare alla possibile distruzione dello Stato di Israele.
Per ora la tregua sembra (augurabilmente) resistere, ma che cosa significa al di là dell’avvio del gesto? Il desiderio di finirla qui? E’ soltanto una sosta? E’ la voglia di guardarsi addosso e cambiare rotta? La presa d’atto che la guerra ha comunque sfasciato molto e proseguirla presenterebbe conti pesantissimi? L’America dopo il megabombardamento non è più disposta a nuovi attacchi? E se gli scontri debordassero ? Che dire delle conseguenze sul piano inflattivo e delle economie? E i Paesi arabi? Interrogativi ai quali Iran e Israele non possono sfuggire e nemmeno gli Stati Uniti.
Si può sperare in una soluzione diplomatica? Se sì, quando e come?
Prevarrà la buona volontà in un mondo dove gli armamenti sono sempre più sofisticati e parlare di pace e di trattative, sembra linguaggio... inadeguato, rispetto al dominio della violenza estrema?
Risuona decisivo Il monito di Leone XIV – ‘non dobbiamo abituarci alla guerra’ e ‘il mondo grida e invoca pace’- con l’invito al dialogo nel reciproco rispetto: resta il solo discorso assennato per il futuro dell’umanità.
Mentre sopravanza la violenza e il mondo pare inghiottito nell’abisso del male, gli appelli di Leone agli uomini e ai potentati si rivelano strumenti percorribili - per qualsiasi credo e Paese - e capaci di offrire soluzioni efficaci, coerenti e concrete. Soprattutto di restituire, grazie a dialogo, rispetto, trattative, la Speranza, porta d’accesso ad un domani senza guerre e violenze.