#365 - 1 luglio 2025
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Attualità

Post referendum

di Amanzio Possenti

L’insuccesso dei cinque referendum - senza seguito a causa del mancato quorum, ripropone una volta ancora il problema della partecipazione.

Post referendum

La ‘longa manus’ politica, o meglio la politicizzazione preventiva, mentre rivela le differenze fra le anime contrapposte dei e nei vari partiti determinando scontri fra le aree, non è elemento che favorisce l’affluenza. E lo si nota.
Anche stavolta è cresciuta ( quanto arrestabile?) la disaffezione al voto: preoccupante per i valori della democrazia, il ‘no’ alle urne è segnale assai negativo, contro il quale i partiti non riescono ad agire in modo positivo e concreto.

Ne esce uno sconfortante esito, al di là dell’interesse o meno verso i quesiti.
Non è indifferente, nella complessità del problema, per la grande maggioranza degli elettori la corposità nazionale dei temi e normative in discussione. I cittadini ‘rispondono’ (vari gli esempi del passato) su problemi nei quali si sentono tutti coinvolti, preferendo affidare il resto alle scelte parlamentari.

Infine è considerato basso il numero dei richiedenti il referendum, 500 mila cittadini in un Paese di 59 milioni di abitanti; molti sostengono l’innalzamento della soglia, tenuto conto del quorum (50% più uno dei votanti) assai difficile (come si è dimostrato ancora) da ottenere.
In definitiva un tema da revisionare per riproporne la importante funzione di democrazia diretta.

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