Santa Maria Maggiore
La Basilica romana amata da Papa Francesco
di Roberto Bonsi
Su uno dei sette colli di Roma "caput mundi”: l’Esquilino, a poca distanza dal viavai frenetico e dal disumano squallore delle aree circonvicine e finitime alla Stazione Termini, ecco che si erge nel suo magnifico splendore la Basilica di Santa Maria Maggiore, la quale divide questo suo titolo con quelle che sono anche conosciute come le Basiliche papali in Roma : San Pietro in Vaticano che è da considerarsi come la Chiesa Madre Universale del Cattolicesimo, San Giovanni in Laterano, la quale è la vera è propria Cattedrale della città di Roma, e San Paolo Fuori le Mura in prossimità della Piramide di Caio Cestio.
Tra queste vi è però anche la Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura, e se si vuole completare quello che si suol dire come il giro delle “Sette Chiese”, ecco che vengono ad aggiungersi il Tempio di San Sebastiano sempre Fuori le Mura, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Detto fatto abbiamo descritto in breve e dato un titolo a questi eminenti luoghi della fede romana. Ricordiamo ai più che esistono in quel di quell’immensa “Agorà” denominata Piazza del Popolo, ben due chiese gemelle, le quali sono Santa Maria in Montesanto, anche detta degli artisti e quella contigua di Santa Maria dei Miracoli. Non siamo però qui a far la conta, od ancor meglio il censimento, delle millenarie chiese del centro della Capitale d’Italia e dei loro relativi campanili, quindi usando la fantasia e ponendoci sul dorso di un gabbiano voliamo di corsa nella piazza omonima, detta anche Piazza Esquilino, della basilica di Santa Maria Maggiore. Pensate che questa chiesa è rimasta l’unico luogo di culto cattolico mariano ad avere conservato la sua struttura originaria paleocristiana barocca.
La papale arcibasilica maggiore liberiana di Santa Maria Maggiore, è familiarmente chiamata anche Liberiana, grazie ad un … “si dice”, che la ritiene fondata da Papa Liberio, in virtù di una promessa legata ad una inaspettata nevicata, miracolo inusuale (5 agosto del 358 d.C.), ancor oggi rievocato per il tramite di una romantica e singolare cascata di rose dai petali bianchi.
La basilica che stiamo doverosamente “celebrando” è stata fatta costruire per volontà di Papa Sisto III°, questo a partire dall’anno 432 a.C., e si presentava, e si presenta, a tre navate, divise da 21 colonne di spoglio per lato (n.d.a.: cioè costruite su di una precedente struttura muraria) sormontate da capitelli ionici, sopra le quali correva un architrave continua. Essendo Roma la città dei Papi, in quanto il Sommo Pontefice è anche l'arcivescovo vicario e metropolitano di Roma, la basilica romana ospita le terrene spoglie di Papa Onorio III° (il suo pontificato durò dal 1216 al 1292), di Papa Niccolò IV° (1288-1292), di Papa Pio V° (1566-1572), di Papa Sisto V° (1585-1590), di Papa Clemente VIII° (1592-1605), di Papa Paolo V° (1605-1621), Papa Clemente IX° (1667-1669), e dal 26 aprile 2025, il contemporaneo Papa Francesco, da diversi settori osteggiato in vita per via del suo “Nuovo Umanesimo” di natura prettamente evangelica e minimamente teologica, morto a Casa Santa Marta nello Stato della Città del Vaticano, di cui per l'appunto, e lo sanno pure i “sampietrini” ne è stato per una dozzina d’anni il monarca assoluto.
La Sua dipartita è avvenuta il dì di Pasquetta, dedicata come si sa a Sant’Angelo, e La Sua è una tomba spoglia dislocata in un loculo posto sotto il pavimento, nella navata laterale sinistra tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza.
Il Papa argentino, ma che possedeva anche salde radici italiane od ancor meglio dire piemontesi, ha visitato è sostato in raccoglimento per ben 126 volte all’interno della basilica, molto legato alla devozione dell’icona della Madonna, definita della ”Salus Populi Romani”.
Sempre nella basilica in questione, sono sepolti gli scultori Pietro e Gian Lorenzo Bernini (Quest'ultimo, tra le tante sue opere, realizzò il famoso Colonnato in San Pietro che porta il suo nome). I due sono rispettivamente padre e figlio, e riposano nella tomba di famiglia, nella parte destra della navata centrale. Tutto quanto si ammira all’interno della basilica, fa riferimento a questi due congiunti ed artisti di chiara fama, entrati di diritto nella Storia dell’Arte.
Santa Maria Maggiore fu costruita dall'architetto Ferdinando Fuga, mentre Papa Sisto III° ebbe
modo di riqualificarla e di consacrarla alla devozione del culto mariano. Il sito web di questa meraviglia di chiesa è: www.basilicasantamariamaggiore.va/it.htm . La basilica è con affetto e familiarità chiamata anche chiesa della “Madonna della Neve” con il riferimento al miracolo accaduto in quel tempo ormai lontanissimo sopra citato.
”Il mondo è più bello quando si costruiscono ponti e non muri (...)”. Papa Francesco, e di ponti il "nostro" Santo Padre ne ha costruiti davvero parecchi, e sta a tutti noi non abbatterli e distruggerli. La basilica vista dall’esterno presenta una folta colonia di gabbiani che sono lì pressoché stanziali a ricordarci la vicinanza del Mar Tirreno, perchè come ben saprete oltre ai suoi sette, ed oggi più colli, Roma è anche sul mare, tra Ostia-Lido ed i paesi vicini, tutti posti sempre a pochi metri dalla battigia.