Milano - Teatro Oscar
Mercoledi delle ceneri
Di Giulia Alonzo per Exibart
02 aprile 2025: La compagnia Fort Apache ha portato al Teatro Oscar di Milano l'ultimo giorno di Carnevale, con attori professionisti e detenuti. Ma, tra fanfara e dionisiaco, vince l'eccesso espressivo
Il teatro in carcere rappresenta un efficace strumento di rieducazione e reinserimento sociale, offrendo ai detenuti l’opportunità di esprimersi, riflettere sul proprio vissuto e sviluppare nuove competenze. La pratica teatrale aiuta a rafforzare l’autostima, la gestione delle emozioni e le capacità relazionali, elementi fondamentali per un futuro fuori dal carcere. Inoltre, favorisce il senso di responsabilità e disciplina, stimolando il lavoro di squadra e il rispetto delle regole. Diversi studi hanno dimostrato che chi partecipa a percorsi teatrali ha minori probabilità di recidiva. Nonostante le difficoltà economiche e istituzionali, il teatro in carcere continua a dimostrarsi un potente strumento di trasformazione personale e sociale (ne scrivevamo anche nel penultimo numero di exibart on paper, il 127).
Fort Apache Cinema Teatro è una compagnia fondata nel gennaio 2014 da Valentina Esposito, autrice e regista con esperienza ventennale nel teatro in contesti carcerari. La compagnia coinvolge attori professionisti, ex detenuti e detenuti in misure alternative, offrendo loro opportunità di professionalizzazione e inserimento nel mondo dello spettacolo.
L’ultimo lavoro è Mercoledì delle Ceneri, arrivato al Teatro Oscar di Milano dal 28 al 30 marzo 2025, si propone come un’opera di forte impatto sociale, incentrata sulla violenza di genere e sulle dinamiche di potere che si annidano nel quotidiano. Il contesto carnevalesco in cui la storia prende vita offre un’efficace metafora della ciclicità della violenza e dell’ipocrisia collettiva, che si rinnova a ogni stagione con riti simbolici che, piuttosto che esorcizzare il male, lo cristallizzano.
Tuttavia, se la potenza del messaggio risulta chiara e ben articolata, l’esecuzione scenica presenta alcune criticità, in particolare per quanto riguarda la recitazione che in più punti sfiora la caricatura, forse anche dovuto a una eccessiva intensità di interpretazione.
Questo aspetto, se da un lato potrebbe essere considerato una scelta stilistica in linea con il tono grottesco del carnevale, dall’altro rischia di compromettere la profondità emotiva della narrazione, rendendo alcuni quadri eccessivamente teatrali.
I monologhi, che dovrebbero essere momenti di introspezione e denuncia, talvolta risultano declamati con un’enfasi che li allontana dalla loro naturale drammaticità. L’effetto è quello di un pathos esasperato, che rischia non solo di far perdere il coinvolgimento dello spettatore, più distratto dall’eccesso di gestualità e toni altisonanti che dalla sostanza, ma anche di dare meno efficacia al senso di orrore latente che percorre tutto lo spettacolo.
Mercoledì delle Ceneri è un’opera ambiziosa che, con una maggiore attenzione alla misura interpretativa, potrebbe essere di forte impatto sociale, mostrando ancora una volta come il teatro possa essere uno strumento di comprensione tra bene e male.