Il messaggio di Francesco
di Amanzio Possenti
Se ‘disarmare le parole, le menti e la Terra’ è l’esortazione accorata e attuale di Francesco (dall’Ospedale dove era ricoverato per polmonite bilaterale), sempre più profondamente addolorato dagli orrori delle armi e delle guerre che ne fanno uso indiscriminato, il volto dei popoli angariati dai conflitti conferma l’essenza globale del messaggio del Santo Padre.
Armi: se ne costruiscono di così sofisticate da far impallidire quelle utilizzate nella seconda guerra mondiale e nei conflitti successivi in Corea, in Vietnam, in Afghanistan e nelle molteplici tensioni dall’Etiopia alla Somalia, dallo Yemen alla Siria, dall’Ucraina a Gaza alla Palestina, al Libano, armi terribili per violenza ed efficacia mortale.
La volontà di potenza di alcuni Paesi non si arrende al buon senso e alle invocazioni che chiedono rapporti sereni e vivificanti non bombardamenti e lanci di missili e droni portatori di morte e di distruzione. Per giunta con la minaccia, a volte larvata a volte espressa, di ricorrere eventualmente all’arma nucleare, supermicidiale.
Povera umanità condannata o costretta all’incubo.
Per le armi sono sempre pronte commesse da miliardi, l’armamento diventa, affermano alcuni, una ’necessità’, per la difesa e la sicurezza, ma c’è chi lo usa per l’offesa. Di fatto proliferano. Anche l’Europa, in quanto Ue, pur con scelta non di potenza bensì dettata da urgenze di difesa nazionale e comune, le mette nel bilancio. Così si accende la ‘battaglia’ tra chi sostiene l’impegno e chi lo contrasta, fra risoluzioni e voti parlamentari - a Strasburgo e nei parlamenti nazionali - nonché linee politico-partitiche avverse o favorevoli.
Hanno mercato non solo le armi pesanti, da guerra - laddove i conflitti prevedono fronti, trincee e purtroppo palazzi abitati da civili colpiti da bombe devastanti - anche quelle di portata personale. Basta leggere le cronache del susseguirsi di tragedie nelle scuole, soprattutto americane e non solo, nei campus universitari e nelle città, dove fra atti terroristici e aggressori fanatici o psichiatricamente deboli, le armi esercitano un tragico potere, con vittime inermi. Negli Usa si ripetono tragedie frutto di farneticanti follie, come anche in altre terre.
Finchè saranno troppo facilmente usate, l’umanità assisterà, impotente, a guerre atroci e ad episodi di insensata violenza. La ‘Grazie celeste’ è l’antidoto cui rivolgersi.