Priorità e scelte
Dove cominciare
di Amanzio Possenti
La cronaca giornalistica racconta molte cose: ritorno di attentati islamici in Europa, diatribe nel rapporto Usa-Ue, prigionieri israeliani rilasciati da Hamas con sceneggiate grottesche e disumane, tre anni tragicissimi dall’avvio della guerra voluta dalla Federazione Russa con l’invasione dell’ Ucraina, Europa essenziale alla crescita comunitaria del continente ma troppo burocrate e non sempre unita, costi abnormi delle bollette di luce e gas, crisi del settore auto, aziende in chiusura per cause energivore, povertà assoluta e relativa che cresce, allarme sul costo della vita, scioperi frequenti, necessità di sicurezza nelle città, gang aggressivi di minori, sanità alle prese con bisogni e tempi lunghi per visite e controlli, tassazione elevata in attesa di una riforma che ne riveda i livelli percentuali verso categorie sociali colpite in modo pesante, scontro sulle scelte di comportamento nel problema immigrazione, contrapposizioni parlamentari fra quanti dall’opposizione chiedono dimissioni di membri del governo e risposta negativa della maggioranza, episodi gravi di antisemitismo, decrescita della produttività, economia italiana positiva a quella di Germania e Francia, tenuta del centrodestra, rilancio della ipotesi ’campo largo’ o di scelta di unità d’azione politica fra centrosinistra e M5S, revisione della politica ambientale o green, terzo mandato per i presidenti di Regione, scuola sempre più attenta all’aspetto civico ed educativo non solo istruttivo, scelte Ue in tema di armamenti comunitari e di difesa nel timore di una Russia imperialista, qualità della vita, denatalità preoccupante, bisogno ardente di pace e di rispetto: mi fermo qui, pur consapevole della vastità dei problemi che si affollano e interpellano la comunità nazionale ed internazionale.
Che cosa aggiungere: urgenza di rimettere al primo posto il buon senso che significa anche desiderio comune e sincero di ’costruire’ a favore del benessere di tutti, principalmente dei più deboli. Chissà se i protagonisti, di tutti i settori, anziché contestarsi preventivamente e pesantemente, sapranno ipotizzare esperienze nuove e qualificanti: di servizio al bene.