#359 - 1 gennaio 2025
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Attualità

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Parole violente

di Amanzio Possenti

Parole violente, non se ne può più. Nè di ascoltarle né di subirle né ancor meno di tollerarle. Non hanno, e non devono avere, spazio e mediaticità.
Il sentirle ripetere è angosciante e inaccettabile per i più, come è delirante che trovino sostenitori.

Parole violente

Il fatto è che ormai le si considera come facenti parte del costume e pertanto trovano pochi oppositori pubblici, come fossero un dettato che entra ed esce noncurante dalle orecchie e dal cuore.
Niente di più sbagliato, metodo da respingere in toto anziché... lasciar correre nella stolta presunzione che nel bailamme delle chiacchiere e delle frasi a gò-gò restino ingabbiate e si perdano.
No, il loro grado di violenza verbale permane purtroppo, poiché quel tipo di parole non passa senza conseguenze. Soprattutto fra le persone fragili, facili prede di frasi insensate.

Parole violente

Eppure si continua a leggerle ed ascoltarle, una sorta di prosa (o slogan) di riconosciuto pessimo gusto ma che tuttavia sembra assecondare assurdi pregiudizi e che le fa proprie spesso non si pone domande, ma soltanto recepisce. E gli effetti sono imprevedibili.
Ogni parola va invece ponderata e proposta in modo dialogico ed equilibrato, quand’anche ricca di forte emotività e di tesa contrarietà a gesti, scelte o atti intensamente contestati: si può e si deve poter discutere di tutto, secondo quanto costituzionalmente garantito, così che il confronto sia pur aspro ma sempre rispettoso dell’altro o delle altrui opinioni e non si debba assistere ad un vociame di parole che riflettono solo chiacchiere unilaterali e prive di sano contradditorio. E per giunta preliminarmente nutrite di illazioni.

Parole violente

C’è bisogno di ampia attenzione al loro uso, perché, se è vero che le parole, ove non controllate, possono rivelarsi dei macigni pesantissimi ed insopportabili, come del resto le fake news, è innegabile che esse sono in grado di accendere micce dalle conseguenze rischiose: mettersi nelle condizioni di frenarne l’uso smodato - a tutti i livelli della società - significa capire anche che la libertà, bene preziosissimo, non può in alcun modo essere scambiata con la illiceità. Sono due realtà opposte.
Deve prevalere infine il buon senso nel dire, troppo spesso dimenticato.

Parole violente

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