L'iniziativa del Diario di Conoscenda 2024 - Edizioni Conoscenza
viene presentato ogni mese - testi e grafiche - sul nostro giornale
La felicita'
-La felicità è anche speranza di futuro
Felicità». Che cosa significhi esattamente questo termine è complicato. Può essere uno stato, un momento fugace, un orizzonte lontano, uno scopo di vita. Filosofi, artisti, poeti, scrittori si interrogano da secoli su come afferrare la felicità e fare in modo che non sfugga, senza mai concordare su cosa sia esatta¬mente, su come si raggiunga, sui parametri della sua durata e sul modo in cui venga percepita a seconda delle generazioni.
Forse quello che è mancato nella storia dell’uomo è proprio un’edu¬cazione alla felicità, una prassi che la ponga in una prospettiva di possibilità, allontanando quell’immaginario che la descrive come irraggiungibile e lontana. Forse è proprio nelle scelte della quotidianità che dovremmo pensare alla felicità, a par¬tire dal rapporto con noi stessi e con chi ci circonda. Pen¬sare alla felicità come qualcosa di raggiungibile è importante in particolar modo per i giovani, poiché pro¬getti, sogni e aspirazioni siano alimentati da una gioia reale e soprattutto possibile su “questo mondo”.
Facciamo attenzione alle loro proteste per la salvaguar¬dia del pianeta, per il diritto all’istruzione, al lavoro, al¬l’autodeterminazione,… al diritto, insomma, a un futuro senza il quale non c’è speranza di felicità.
Ma non può esserci felicità senza condivisione. Accet¬tiamo, quindi, l’invito, diventato virale, dello scrittore Kurt Vonnegut, “Quando siete felici fateci caso”, che riposiziona questo concetto all’interno delle vite di tutte e tutti, e aggiun¬giamo che la felicità personale, come abbiamo cercato di rac¬contare attraverso i temi proposti per i mesi dell’agenda, non può sussistere in un mondo senza pace, umanità, libertà, diritti, conoscenza e affetti
-Sfumature di felicità
«Mai si è troppo giovani o troppo vec¬chi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del be¬nessere dell’animo nostro. […] Cer¬chiamo di conoscere allora le cose che fanno la felicità, perché quando essa c’è tutto abbiamo, altrimenti tutto facciamo per possederla».
(Epicuro, Lettera sulla felicità, Einaudi, 2014)
«I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l’acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca. Saper vivere di poco non solo porta salute e ci fa privi d’apprensione verso i bisogni della vita ma anche, quando ad intervalli ci capita di menare un’esistenza ricca, ci fa apprezzare meglio questa condizione e indifferenti verso gli scherzi della sorte. Quando dunque diciamo che il bene è il piacere, non intendiamo il semplice piacere dei goderecci, come credono coloro che ignorano il nostro pensiero, o lo avversano, o lo interpretano male, ma quanto aiuta il corpo a non soffrire e l’animo a essere sereno».
(Epicuro, Lettera sulla felicità, Einaudi, 2014)
«La legislazione più perfetta di tutte è quella in cui i doveri e i diritti di ogni uomo siano chiari e sicuri e dove sia distribuita la felicità con la più uguale misura possibile su tutti i membri».
(Pietro Verri, Meditazioni sulla felicità, Ibis, 2013)
«Le buone leggi sono l’unico sostegno della felicità nazionale».
(Gaetano Filangieri, La scienza della legislazione , Introduzione, 1780-1788)
«Quando ogni cittadino in uno stato può, con un lavoro discreto di sette o otto ore per giorno, comodamente, supplire a’ bisogni suoi e della sua famiglia, questo stato sarà il più felice della terra [...] In questo stato le ricchezze saranno ben distribuite; in questo stato finalmente non vi sarà l’eguaglianza delle facoltà, che è una chimera, ma l’eguaglianza della felicità in tutte le classi».
(Gaetano Filangieri, La scienza della legislazione, 1780-1788)
«Il segreto della felicità è la libertà, e il segreto della libertà è il coraggio».
(Tucidide)