continua la pubblicazione dei capitoli in versi nella lingua dell'urbe del libro
"San Francesco seconno noatri" di Bartolomeo Rossetti e Lucio Trojano
Francesco giovane
parte terza
Francesco, dice, da giovanottello
era gioviale, alegro, pacioccone,
co’ le mani bucate, spendaccione,
era viziato e un po’ scapestratello.
Se divertiva e se faceva bello,
che era fijo de Pietro Bernardone,
co’ tutti ce faceva un figurone,
je faceveno tanto de cappello.
Era tutto azzimato, un signorino,
generoso simpatico, a la mano,
de li quartieri arti, un pariolino.
Ma non era così scavezzacollo
come dice Tommaso da Celano,
da annà pe’ li stravizzi a scapicollo.
S’ereno a queli tempi ribellati
L’Assisani e scappo’ l’imperatore.
Così Assisi cacciò er Governatore
tedesco e pure furono cacciati
li nobbili d'Assisi, rifuggiati
a Perugia, pe' forza o per amore.
Così a Peruggia c'ereno er fior fiore
de li nobbili ch'ereno scappati.
Fra li tanti fu fatto priggioniero
Francesco, che lo misero in priggione
e che venne tenuto un anno intero…
Prima der tempo uscì dalla priggione…
che pagava er riscatto er genitore...
restò co' la salute rintronata,
cominciò a lavorà de fantasia.