#357 - 1 novembre 2024
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
letteratura

continua la pubblicazione dei capitoli in versi nella lingua dell'urbe del libro
"San Francesco seconno noatri" di Bartolomeo Rossetti e Lucio Trojano

Francesco giovane

parte terza

Francesco giovane

Francesco, dice, da giovanottello
era gioviale, alegro, pacioccone,
co’ le mani bucate, spendaccione,
era viziato e un po’ scapestratello.

Se divertiva e se faceva bello,
che era fijo de Pietro Bernardone,
co’ tutti ce faceva un figurone,
je faceveno tanto de cappello.

Era tutto azzimato, un signorino,
generoso simpatico, a la mano,
de li quartieri arti, un pariolino.

Ma non era così scavezzacollo
come dice Tommaso da Celano,
da annà pe’ li stravizzi a scapicollo.

S’ereno a queli tempi ribellati
L’Assisani e scappo’ l’imperatore.
Così Assisi cacciò er Governatore
tedesco e pure furono cacciati

li nobbili d'Assisi, rifuggiati
a Perugia, pe' forza o per amore.
Così a Peruggia c'ereno er fior fiore
de li nobbili ch'ereno scappati.

Fra li tanti fu fatto priggioniero
Francesco, che lo misero in priggione
e che venne tenuto un anno intero…

Prima der tempo uscì dalla priggione…
che pagava er riscatto er genitore...
restò co' la salute rintronata,
cominciò a lavorà de fantasia.

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