Parole e immagini significative
Basiliche milanesi
a cura di Luigi Minuti
di Amanzio Possenti
Luigi Minuti, ex sindaco di Treviglio (Bg) dedicatosi da anni alla storia e alla cultura della ricerca, continua a stupire: non solo per gli impegni storici curati con passione e competenza ma per la determinazione e il tempo impegnati nel recuperare fonti antiche e ripristinare memorie legate a chiese, monumenti, palazzi e personaggi dimenticati.
Nel suo ampio curriculum librario (storia economica e cultura locale, ‘alla ricerca delle nostre radici’) si va da un’opera sui preti operai - esempi, anni addietro, di un’attività sacerdotale in fabbrica a contatto diretto con i lavoratori e il lavoro - sino alle Basiliche milanesi, un volume prestigioso e ricco di ricordi storici, ultimo (in questi giorni) di una intensa produzione.
Il libro s’intitola ’Basiliche milanesi: parole e immagini significative’, a cura appunto di Luigi Minuti, frutto di un minuzioso lavoro triennale condotto con attenzione fra biblioteche e le stesse basiliche coinvolte, 420 pagine, centinaia di foto a colori e un indice ricchissimo non solo di tutte le basiliche entro le mura ma anche degli autori che nei secoli se ne sono occupati, basilica per basilica raccontata e riproposta tra storia, tradizioni, bellezze ambientali e artistiche, fede e devozione, personaggi ad esse legati, insomma un rientro totale di esperienze consolidate nel tempo: arte senza tempo. E non è ancora tutto, poiché Minuti assicura - magari ampliando la pubblicazione - di voler ritrovare ulteriori aspetti esterni da inserire quali voci autorevoli e conclusive.
Nella ‘prefazione dell’autore’, Minuti ricorda, sottolineando di non essere milanese bensì di Arzago d’Adda - antico feudo milanese oltre l’Adda- di avere ’frequentato davvero assiduamente’ da mezzo secolo a questa parte i luoghi qui descritti ed illustrati, riuscendo a ‘coniugare l’essenziale sintonia tra testi e immagini, a partire dalla più antica tra le tre superstiti basiliche ambrosiane, quella di San Nazzaro Maggiore’, per approdare alle altre due tappe di conoscenza, San Simpliciano e Sant’Eustorgio; e da lì sono partiti, fra crescenti curiosità, tutti gli altri itinerari, ’scoprendo assonanze storiche ed architettoniche delle più belle chiese della Geradadda con le Basiliche di Milano, in alcuni casi dei veri e propri plagi’, cercando di fornire al lettore ‘alcune garbate risposte non sempre accessibili ad altrettanti quesiti’.
In definitiva, un tassello grafico-editoriale-letterario-storico di qualità e di avvincenti emozioni anche tra valori estetico-documentativi sull’alto numero di basiliche milanesi (cinquanta), dal periodo pagano antecedente quello cristiano, nel tramando dei secoli, in un viaggio di eterna e per molti versi ancor visibile bellezza . E per giunta un’edizione non da uno storico milanese, bensì trevigliese.