#357 - 1 novembre 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Democrazia in equilibrio tra passato e presente

Bene comune

di Amanzio Possenti

La storia spesso ritorna o sotto forma di memoria o di racconti inediti che la ripristinano.
Ogni recupero del passato obbedisce ad una logica, quella di conservare e tramandare, affichè il futuro non dimentichi il passato e quest’ultimo, nel farsi portatore di un’epoca e di una cultura, tramandi di sé un fascino che non muore.

Bene comune

Troppo spesso accade che in politica ci si dimentichi dello ieri e si presenti l’oggi sotto forma di novità: grande presunzione e grande incapacità di ricordare, distruggendo un equilibrio fra ieri e oggi che dovrebbe essere ristabilito a vantaggio dello ieri che, pur con i suoi limiti, era stato a suo tempo protagonista ammirato.
Quando si parla di Prima Repubblica, assioma dato per scontato ma formalmente mai verificato, spesso se ne denunciano le difficoltà e i freni, che poi restano quelli ancora di oggi, fra maggioranze inclini ad autocelebrarsi e minoranze sempre all’attacco, fra soddisfazioni e contestazioni.
E’ sempre stato così e non è solo il meccanismo democratico a sottolinearne le caratteristiche, invariabilmente uguali nel tempo (quando mai si è vista una minoranza applaudire una maggioranza e viceversa?) ma gli uomini e le donne che la intrepretano che, ancorati alla scelta di parte, non rinunciano mai a sostenere anche ...l’insostenibile pur di non uscire dai binari prefissati e iperincorreggibili. Discorso che vale sempre, in qualsiasi situazione di confronto ,dal Comune alla Provincia dalla Regione al Governo.

Bene comune

Senz’altro tutto avviene nel segno totale della democrazia, ma le scelte umane possono talvolta non coincidere e a quel punto riemerge in pieno il valore (incontestabile) della libertà. Di pensiero e di azione. E non si pensi solo ai cosiddetti e storici ‘furbetti’ del voto segreto ma a tutti coloro che con il loro voto palese hanno magari cambiato un clima o un’esperienza, ieri ed oggi, e probabilmente domani.
La Storia si ripete anche in versioni diverse, una volta considerate divisive e anni dopo magari condivise. Segno di maturazione e di riflessione? La democrazia insegna a prenderne atto, confidando che lo ieri non passi inosservato bensì sia costantemente portatore di elementi vitalizzanti e positivi per le comunità interessate. E’ il bene comune che deve prevalere: sempre.

Bene comune

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