Democrazia in equilibrio tra passato e presente
Bene comune
di Amanzio Possenti
La storia spesso ritorna o sotto forma di memoria o di racconti inediti che la ripristinano.
Ogni recupero del passato obbedisce ad una logica, quella di conservare e tramandare, affichè il futuro non dimentichi il passato e quest’ultimo, nel farsi portatore di un’epoca e di una cultura, tramandi di sé un fascino che non muore.
Troppo spesso accade che in politica ci si dimentichi dello ieri e si presenti l’oggi sotto forma di novità: grande presunzione e grande incapacità di ricordare, distruggendo un equilibrio fra ieri e oggi che dovrebbe essere ristabilito a vantaggio dello ieri che, pur con i suoi limiti, era stato a suo tempo protagonista ammirato.
Quando si parla di Prima Repubblica, assioma dato per scontato ma formalmente mai verificato, spesso se ne denunciano le difficoltà e i freni, che poi restano quelli ancora di oggi, fra maggioranze inclini ad autocelebrarsi e minoranze sempre all’attacco, fra soddisfazioni e contestazioni.
E’ sempre stato così e non è solo il meccanismo democratico a sottolinearne le caratteristiche, invariabilmente uguali nel tempo (quando mai si è vista una minoranza applaudire una maggioranza e viceversa?) ma gli uomini e le donne che la intrepretano che, ancorati alla scelta di parte, non rinunciano mai a sostenere anche ...l’insostenibile pur di non uscire dai binari prefissati e iperincorreggibili. Discorso che vale sempre, in qualsiasi situazione di confronto ,dal Comune alla Provincia dalla Regione al Governo.
Senz’altro tutto avviene nel segno totale della democrazia, ma le scelte umane possono talvolta non coincidere e a quel punto riemerge in pieno il valore (incontestabile) della libertà. Di pensiero e di azione. E non si pensi solo ai cosiddetti e storici ‘furbetti’ del voto segreto ma a tutti coloro che con il loro voto palese hanno magari cambiato un clima o un’esperienza, ieri ed oggi, e probabilmente domani.
La Storia si ripete anche in versioni diverse, una volta considerate divisive e anni dopo magari condivise. Segno di maturazione e di riflessione? La democrazia insegna a prenderne atto, confidando che lo ieri non passi inosservato bensì sia costantemente portatore di elementi vitalizzanti e positivi per le comunità interessate. E’ il bene comune che deve prevalere: sempre.