#356 - 1 ottobre 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

L'inferno di Dante

di Angelo Zito

Tutti i XXXIV canti dell’inferno cantato ne la lingua de Roma, più introduzione, postfazione di Penelope De Robertis, una nota con riferimento alla scuola–sezione B del Tasso in Roma, illustrato da Diego Fioretti, Editore Tempesta, ecco il libro di Angelo Zito, che afferma: "Tante sono le traduzioni dell’Inferno nelle varie lingue locali italiane. Mancava una traduzione integrale dei 4720 versi della Cantica che fosse cantata ne la lingua de Roma. Mi sono accostato con la massima devozione al Vate e ho tentato di non tradire troppo, come succede spesso nelle traduzioni, e di cercare però un percorso che desse il giusto risalto al verso, alla musicalità e soprattutto non scadesse nella banale e scolastica parafrasi."

Parole

Peseno le parole,
peseno e cianno un senso
nun sò cascate pe sbajo su la carta.
Nun sò ruffiane e manco fanno ride,
cianno 'na storia antica
cianno un sapore
che si nun te lo trovi su la lingua
ciai er doremifà che fa cilecca.
Sò sentenze scritte ner fero,
forgiate una per una a foco lento,
nun sò lustrini porvere fregnacce
sentite ar cinema o dendro l'osterie.
La lingua dell'uebe viè da lontano
e nun fa le fermate su richiesta,
tira dritto come tutte l'artre lingue
e te fa piagne ride pensà, se ciai la testa.
Peseno le parole come er piommo
ma sò leggere come 'na carezza:
ce vòle er bilancini co li grammi
e no la stadera del grossista.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.