#356 - 1 ottobre 2024
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Pagine Preziose

L'inferno di Dante

di Angelo Zito

Tutti i XXXIV canti dell’inferno cantato ne la lingua de Roma, più introduzione, postfazione di Penelope De Robertis, una nota con riferimento alla scuola–sezione B del Tasso in Roma, illustrato da Diego Fioretti, Editore Tempesta, ecco il libro di Angelo Zito, che afferma: "Tante sono le traduzioni dell’Inferno nelle varie lingue locali italiane. Mancava una traduzione integrale dei 4720 versi della Cantica che fosse cantata ne la lingua de Roma. Mi sono accostato con la massima devozione al Vate e ho tentato di non tradire troppo, come succede spesso nelle traduzioni, e di cercare però un percorso che desse il giusto risalto al verso, alla musicalità e soprattutto non scadesse nella banale e scolastica parafrasi."

Parole

Peseno le parole,
peseno e cianno un senso
nun sò cascate pe sbajo su la carta.
Nun sò ruffiane e manco fanno ride,
cianno 'na storia antica
cianno un sapore
che si nun te lo trovi su la lingua
ciai er doremifà che fa cilecca.
Sò sentenze scritte ner fero,
forgiate una per una a foco lento,
nun sò lustrini porvere fregnacce
sentite ar cinema o dendro l'osterie.
La lingua dell'uebe viè da lontano
e nun fa le fermate su richiesta,
tira dritto come tutte l'artre lingue
e te fa piagne ride pensà, se ciai la testa.
Peseno le parole come er piommo
ma sò leggere come 'na carezza:
ce vòle er bilancini co li grammi
e no la stadera del grossista.

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