#356 - 1 ottobre 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Scuola - Educazione

Lezione di scrittura

L'inflazione dei punti esclamativi e interrogativi

di Nicola Bruni

Consiglio, ai miei lettori, una scelta di sobrietà nell’uso dei punti esclamativi e di quelli interrogativi, che non ha senso usare in forma plurima o addirittura mista (!!!! - ???? - ?!?!) secondo una moda che dai fumetti è straripata in maniera travolgente nei social-network.

Lezione di scrittura

Il punto esclamativo, in base alle regole consolidate dell’ortografia italiana, è uno solo (!), e sta a indicare l’intonazione più o meno esclamativa della voce che deve assumere chi legge un testo scritto. Lo stesso vale per il punto interrogativo (?), che non può essere moltiplicato secondo l’enfasi che si vorrebbe dare alla lettura della forma scritta della domanda.
Nessun buon libro, nessun giornale serio ricorre a queste forme di interpunzione plurima. Anzi, se esaminate i titoli (anche quelli più “strillati”) dei giornali di informazione non sportivi, vi accorgerete che non hanno quasi mai un punto esclamativo. Perché? Perché l’enfasi dei punti esclamativi non piace al moderno stile giornalistico della carta stampata.

Lezione di scrittura

Per dare un’idea dell’incompatibilità tra il punto interrogativo e quello esclamativo al termine di una frase, vi cito questo esempio.
Se io, incontrando per la strada le Tre Grazie (Grazia, Graziella e Maria Grazia), dico con un’intonazione esclamativa “Che fate!”, gli rivolgo un complimento.
Se invece pronuncio le stesse parole con un’intonazione interrogativa - “Che fate?” -, mi “impiccio” della loro vita privata. Insomma, l’esclamazione è una cosa, la domanda un’altra.

Lezione di scrittura

Aggiungo che il segno grammaticale dei “puntini di sospensione” ne comprende solo tre (…), incluso il punto finale. Il loro numero non varia secondo la durata della “sospensione”, altrimenti per le sospensioni prolungate bisognerebbe riempire pagine e pagine di “puntini”.

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