Appia Antica
Patrimonio dell'umanità
di Nicola Bruni
La Via Appia Antica è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità con la denominazione di Via Appia, Regina Viarum, cioè con il titolo onorifico di Regina delle strade che le attribuirono gli antichi romani. Il riconoscimento si applica all’intero tracciato originario da Roma a Brindisi e alla sua variante Via Appia Traiana, una diramazione fatta costruire dall’imperatore Traiano tra il 108 e il 110 che da Benevento raggiungeva Brindisi attraversando l’Apulia con un percorso in gran parte vicino alla costa e pianeggiante.
La funzione primaria del tracciato era di garantire un rapido movimento delle truppe verso l'Italia
meridionale, al fine di consolidare il dominio di Roma su quella parte della penisola.
Essa, tuttavia, divenne fin dal principio una fondamentale via di commercio, facilitando l'afflusso nell'Urbe di prodotti
delle fiorenti città della Magna Grecia e i rapporti con il mondo ellenico attraverso il porto di Brindisi.
I lavori per la costruzione della Via Appia iniziarono nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco, che fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma ai Colli Albani, prolungandola fino a Capua. Alla metà del III sec. a.C. il tragitto fu esteso fino a Maleventum, che nello stesso periodo mutò il nome in Beneventum (Benevento). I lavori di costruzione si protrassero durante la seconda metà del III sec. a.C., quando fu raggiunta Tarentum (Taranto), e poi fino a 190 a.C., quando fu completato il percorso fino al porto di Brundisium (Brindisi).
Larghi tratti dell’antica strada sono ancora oggi conservati e percorribili, nonché meta di turismo archeologico, particolarmente nei pressi di Roma. Qui si trovano la monumentale Porta San Sebastiano (già Porta Appia delle Mura Aureliane), le catacombe di San Callisto e di San Sebastiano, il Mausoleo di Cecilia Metella, il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Romolo, la Villa dei Quintili.
Nel 1988 è stato istituito dalla Regione Lazio il Parco regionale dell’Appia Antica, che si estende su un’area di circa 4580 ettari nei territori comunali di Roma, Ciampino e Marino. Coincidente di fatto con il territorio del Parco regionale è il Parco archeologico dell’Appia Antica, istituito nel 2016 dal Ministero per i Beni e le attività culturali al fine di tutelare e valorizzare i monumenti antichi dell'area.