#355 - 1 settembre 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
letteratura

Iniziamo la pubblicazione dei capitoli in versi nella lingua dell'urbe del libro
"San Francesco seconno noatri" di Bartolomeo Rossetti e Lucio Trojano

San Francesco de' noantri

Bartolomeo Rossetti - Lucio Troiano - Edizioni Porziuncola

Parte prima

Ar tempo de San Francesco

Ar tempo che nasceva er Poverello
lo straniero in Italia scorazzava
e la gente del popolo campava
de stenti e de miserie. E sur più bello
Le campane sonaveno a martello,
pe’ la paura er popolo tremava
e da un momento all’artro s’aspettava
che li “Mori” facessero un macello.
C’ereno l’artiggiani e li mercanti
che ci aveveno tanto de quattrini,
ma poi de poveracci chissà quanti.
C’era ogni tanto quarche caristia,
che moriveno vecchi e ragazzini,
e ogni tanto la peste, e così sia.

San Francesco de' noantri

Mamma li Turchi

L’Italia da li barberi era invasa
li pirati faceveno razzie,
sbarcaveno facenno scorrerie
pe’ paesi e città, casa pe’ casa.
Veniveno pe’ fa’ tabbula rasa
dappertutto pe’ fa’ ladronerie,
delitti, rapimenti, rubberie,
strappaveno le donne da ogni casa.
All’armki, all’armi, la campana sona,
li Turchi so’ arivati a la marina,
sta razza de pirati nun perdona.
In un brutto momento come quello
de violenza, de guera e de rapina,
doveva veni’ ar monno er Poverello.

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