Un fenomeno in crescita nell'indifferenza
Uno schiaffo per un Paese fra i sette più industrializzati
La poverta'
di Amanzio Possenti
‘Preoccupati per la povertà’ è l’allarme della Cei che da sempre si occupa del problema divenuto ora assai più grave, in crescita allarmante. E’ una povertà non solo numericamente molto elevata-cinque milioni e mezzo di persone fra poveri totali o sulla soglia - anche variamente espressa fra giovani ed anziani, fra italiani e stranieri, dunque una situazione diffusa che se vede il sud maggiormente colpito, tuttavia non lascia per nulla indenne le altre regioni.
E ’una povertà che - secondo le statistiche - si innesta nel corpo sociale anche laddove c’è occupazione, purtroppo sottopagata o pagata poco e alle più diverse età, fra giovani in cerca di lavoro o privi ie pensionati che a malapena riescono a reggere l’urto dei costi con pensioni spesso risicate e comunque insufficienti per una vita dignitosa, ancor più dopo anni e anni di lavoro e di sacrifici.
Insomma una povertà che è uno schiaffo per un Paese fra i sette più industrializzati e dove accanto alla povertà che preoccupa tutti e si rivela pesante, c’ è una parte cospicua di benessere talvolta esibito, accanto a famiglie che fortunatamente vivono in maniera decorosa e sufficiente.
Se è vero che il lavoro resta il problema-chiave - ma si notano significativi momenti di ripresa – la povertà piena e la insufficienza economica sono le preoccupazioni più pregnanti. Mentre il Governo cerca di intervenire a favore delle imprese per favorire le assunzioni e cerca di aiutare le persone in difficoltà economica, lo sguardo-sforzo-attenzione sulle povertà - non solo fisiche, anche morali - ha continuamente bisogno di sostegno efficace.
E’ certamente una forte necessità sostenuta da evidenze, anche nei confronti dei minori appartenenti a famiglie in grave bisogno le quali soffrono condizioni economiche preoccupanti: è vero esiste il reddito di inclusione ma il fenomeno della povertà è molto ampio e spesso non sempre manifestato. Sia Caritas a livello di parrocchie, sia mense specifiche per pasti caldi e pacchi viveri, sia le assistenze comunali provvedono a lenire le difficoltà ma il problema sussiste e pare purtroppo ampliarsi. Ecco perché anche la Cei segnala la forte preoccupazione.
E noi privati cittadini? Non lasciamo scorrere senza un cristiano senso di aiuto la povertà sotto i nostri occhi e non restiamo indifferenti: è una realtà drammatica che ci interpella tutti, in concreta solidarietà ed attenzione.