#353 - 1 luglio 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Tra amore alla vita

e sguardo sulla sofferenza prodotta dal Covid

Ferite

Il "Librino" di Michele Di Bona

Il Michele Di Bona - in pensione dopo un’esperienza di lavoro in fabbrica anche con responsabilità e impegni sindacali di rilievo, ora scrittore di preziosità intime, autore nato e vissuto a Treviglio(Bergamn) - presenta di quando in quando libriccini o librini - come preferisce egli stesso definirli -nei quali la memoria si accompagna a suggestioni e riflessioni, una sorta di hic et nunc - qui ed ora - che distingue però fra ricordi e realtà, sensazioni e visibilità, sofferenza e speranza, tormenti e partecipazioni, intellettualismo e valore morale. Come accade nell’ultimo librino, pubblicato (stampato in proprio) nei giorni scorsi con il titolo emblematico e riassuntivo di ’Ferite’(in copertina parte di immagine da Guernica di Picasso).

Sono ventotto paginette intrise di amore alla vita e di sguardo alla tragedia della sofferenza che ne ritma i giorni,in un brulicare di tensioni e di emozioni al tempo del covid, fra il crescere e il moltiplicarsi delle vittime, il suono lancinante delle ambulanze, i momenti delle giornate vissuti in solitudine e soprattutto in ansia e in attesa di ulteriori notizie drammatiche su persone amiche, la riflessione sulla fragilità e debolezza sostanziali al vivere, il venir meno della quotidianità abituale nonchè il dolore di un abbraccio mancato: tema arduo quanto complicato e tragico legato alle ’Ferite’ lasciate nei cuori e nelle menti ,nelle memorie e nelle paure, nell’ abisso della sofferenza fattasi materia viva e pulsante di istante in istante dove il sapore di morte diventa protagonista delle negatività, tutavia induce a lenire – fin dove possibile – le ’Ferite’alle quali è difficile sfuggire. Ma avendo la certezza - scrive Di Bona a conclusione del testo - che ’Nella condizione umana è radicata umana la possibilità di trovare un senso alla vita,e, nella relazione di aiuto,la passione per il possibile’.
Segnale di speranza nello smarrimento dell’io’. Un ‘librino’ di lettura abbracciante e di una scrittura dolcemente amica, un saggio di intrusione nella coralità della sofferenza. (Amanzio Possenti)

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