Vita civile e politica statica
Perenne labirinto
di Amanzio Possenti
In un aprile pazzerello dal punto di vista climatico, ecco alcuni temi, nazionali ed internazionali, dei quali si è discusso ampiamente nei giorni scorsi: l’esito (positivo per il centrodestra) delle elezioni regionali in Basilicata con un grosso vuoto di affluenza, 49,8%in tutto, meno della metà degli iscritti al volto, un risultato sconvolgente sul piano del crescente astensionismo; la buona notizia secondo la quale i lavoratori assunti a tempo indeterminato ( 473 mila in più rispetto al pre-covid) lasciano pensare che sono aumentate le attenzioni delle imprese e di conseguenza verso i lavoratori (ma avvenimenti recenti sui morti sul lavoro sono terrificanti); la battaglia parlamentare sulle autonomie differenziate; il crescere delle manifestazioni di piazza e i cortei (con scontri) pro-Palestina; il voto (italiano) a sorpresa al Parlamento di Strasburgo in tema di blocco non oltre il 3% dei bilanci degli stati europei; la presentazione delle liste e dei candidati alle elezioni Ue di giugno; il continuo confronto sulla politica migratoria; l’invio di nuovi armamenti specifici dagli Usa all’Ucraina; l’interminabile tragedia di Gaza e l’irrisolto problema dei 133 israeliani (si ignora quanti siano effettivamente vivi) ostaggi di Hamas; la annunciata presenza di papa Francesco al prossimo G7 (in Italia) che discuterà della Intelligenza artificiale; il super-parziale riavvicinamento diplomatico fra Usa e Cina(per altro distanti su Taiwan e sulla guerra per l’invasione russa in Ucraina); le statistiche oscillanti al minimo sulle ultime percentuali dei partiti; il nuovo codice della strada; l’avvio progettuale del ponte fra Calabria e Sicilia; i franchi, chiari e significativi discorsi del presidente Mattarella sul XXV Aprile e all’Assembea ONU; le imminenti elezioni comunali per sindaci e consiglieri in città e paesi d’Italia considerate come un termometro del polso politico fra centro-destra e centro-sinistra e movimento Cinque stelle alla pari delle attese per le Europee a regime proporzionale (ogni partito conta per se stesso, niente coalizioni) ; il caso Scurati-Rai; gli interventi della Magistratura sulle amminkstraziioni di varie Regioni… ecco questi alcuni motivi di dibattito fra pareri diversi.
Si discute molto, il che è positivo ma forse troppo spesso lo si fa poco serenamente fra i partiti, per cui tutto diventa complesso, inagibile, intrattabile, negativo e nuoce ad una costruzione di comuni interessi. Risultato: cresce l’acidità dei rapporti e le cose non migliorano: tutti ne siamo svantaggiati.