Roma - Università eCampus
Immagini per pensare
Il pensiero di cinque affermati artisti
per coniugare visione arte bellezza
di Cinzia Folcarelli
Prestigiosi spazi dell’Università eCampus ospitano, dal 15 marzo al 19 aprile 2024, per l’esposizione collettiva Immagini per pensare, da me curata con la preziosa collaborazione dell’Associazione IPAZIA Immaginepensiero Odv e resa possibile grazie alla responsabile della sede romana dell’Università, la dott.ssa Rita Neri, e a tutto lo staff.
Raccontare con le immagini il pensiero irrazionale e il mondo inconscio attraverso forme, linee, colori: è questa la ricerca degli artisti dell’Associazione IPAZIA che vuole rendere materia le immagini e i pensieri della realtà profonda, dando loro bellezza concreta.
Paolo Camiz, scultore, musicista e scienziato, assembla materiali di recupero, soprattutto ferro e legno, trasformandoli in personaggi spesso ironici e in racconti mitologici. Laureato in Fisica, ha svolto attività di ricerca e di insegnamento presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dove è stato professore di Meccanica Quantistica, Fisica Nucleare e Acustica Musicale.
Parallelamente si è interessato alla scultura fin dal 1970, frequentando lo studio romano di Peter Rockwell, ma solo nel 1998 ha deciso di presentare le sue opere al pubblico e successivamente ha esposto in prestigiosi spazi istituzionali e privati in Italia e all’estero. Il suo materiale d’elezione è il ferro trovato un po’ ovunque che egli piega, taglia, assembla con la tecnica della elettrosaldatura. In particolare la sua formazione scientifica emerge nelle “Monomanie”, così chiamate perché fatte di pezzi tutti uguali: la ricerca dei possibili legami (i punti di saldatura) mima il lavoro del chimico che studia la formazione di molecole o cristalli a partire dagli atomi: il risultato può essere ordinato, come se l’obiettivo fosse quello di scoprire le simmetrie nascoste negli elementi, oppure caotico, ma sempre indirizzato al conseguimento di una forma, talvolta solenne, talaltra drammatica, spesso ironica (l’ironia è nascosta nel titolo dell’opera). Accanto al ferro c’è a volte il legno, e alcune opere sono realizzate con piombo, bronzo e, più recentemente, con il sughero.
Alessandra Diodati è cantante Jazz e pittrice, e queste due passioni sono in egual modo parte della sua vita da sempre.
Dopo essersi espressa con l’olio e l’acrilico, la tecnica che predilige da qualche anno è l’Acquerello, con cui riesce a realizzare opere astratte dalla texture “leggera” in cui il colore è protagonista. In particolare sono le sfumature che si ottengono con questa tecnica che la affascinano e regalano alle composizioni ampio respiro. Nelle sue opere vuole rappresentare la leggerezza e la “fragilità”, col suo stendere e sovrapporre colori e trasparenze. Sono composizioni ritmiche quelle dell’artista, in cui i dettagli sembrano danzare sulla tela, che possiamo definire “opere d’arte figurativa musicali”. In particolare una delle opere esposte in mostra all’Università eCampus, intitolata Sand, è stata realizzata con una tecnica particolare, di sua ideazione, che lei stessa definisce “stampa artigianale”. Dal 2017 espone anche le proprie poesie, mutuate dall’ideazione di testi musicali, insieme alle sue opere. Attualmente sta sviluppando una ricerca multidisciplinare che mira ad esplorare la performance pittorica legata a quella musicale nel contesto della libera improvvisazione. Ha eseguito Live paintings presso Siena Jazz e realizzato copertine di CD e libri.
Riccardo Marchetti è autore storico di opere piene di energia, ritmiche e poetiche, in cui la componente astratto-informale è protagonista. Nato a Montelapiano (Chieti) nel 1952, è prematuramente scomparso nel 2011. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, seguendo il corso di scenografia di Toti Scialoja. Dopo aver lavorato nel cinema come scenografo, si è dedicato con passione all’insegnamento nei Licei Artistici. In tutto questo periodo ha sempre continuato a dipingere nello studio di Salita Monte del Gallo di Roma mentre proseguiva l’amicizia e la frequentazione degli artisti della Nuova Scuola Romana tra cui Gianni Dessì, Bruno Ceccobelli, Marco Tirelli.
Alla fine degli anni Settanta ha iniziato il suo lavoro nella carta stampata: prima a “La Nuova Sardegna”, poi a “Il Tirreno” di Livorno e quindi, dal 1980, a “la Repubblica” in cui ha ricoperto il ruolo di picture-editor. Bruno Ceccobelli lo ricorda come “una persona solare, sempre sorridente e pronto ad abbracciare il mondo” e, rivolto alla sua arte, scrive che è autore di “un segno che è rimasto vivo e attuale nell’arte contemporanea”.
Come omaggio alla sua pittura l’Associazione Ipazia Immaginepensiero Odv lo ha proposto come il primo artista nella prestigiosa pubblicazione “PSICHE e ARTE”, vol. I, nel 2013.
Per Stefania Panelli l’arte è un potente mezzo di espressione individuale e comunicativo, che attualmente rivolge al mondo delle geometrie primitive. Dopo il diploma di Maturità scientifica studia disegno e pittura con il Maestro Fulvio Masciangioli. Senza mai trascurare la passione per la pittura, prende parte a numerose esperienze in ambito teatrale come scenografa e costumista, formandosi sul campo e apprendendo anche l’arte della costruzione di maschere teatrali su modello greco, in cartapesta e vetroresina. E’ profondamente innamorata della pittura di tutti i tempi e, proprio per questo, la sua ricerca artistica, pur appropriandosi delle suggestioni della pittura informale e astratta (di cui condivide il gusto per la superficie vibrante di materia e di luce), non può prescindere da alcuni richiami alla figurazione tradizionale. Spesso infatti, nelle sue opere, frammenti di figure mediate dalla realtà fotografica appaiono sulla tela, rielaborati dalla memoria e incastonati fra piani prospettici scomposti e riassemblati in un rigoroso impianto formale. L’intento è quello di creare un appiglio per il fruitore dell’opera, che, reinterpretando quello stesso dato in base al proprio vissuto personale, partecipa al processo comunicativo tra artista e fruitore, in un incontro arricchente per entrambi.
Roberta Pugno, pittrice-filosofa, è da sempre alla ricerca dell’origine del pensiero che nasce dalla materia e che, vestendosi di colore, sa creare forme nuove del “sentire”. Nata a Bolzano, si è laureata in Lettere e Filosofia con Carlo Ginzburg e ha frequentato il Conservatorio musicale. Viene definita la “pittrice dell’invisibile” perché riesce a trasformare in immagini idee e pensieri, creando opere fortemente presenti, dense e coinvolgenti, caratterizzate dalla sua personale e inconfondibile cifra stilistica.
Nei suoi lavori, dal forte impatto visivo, l’artista materializza il pensiero di grandi donne e uomini del passato, figure mitologiche come Gilgamesh, filosofi come Giordano Bruno e Ipazia d’Alessandria, poeti come Giacomo Leopardi, drammaturghi come Willian Shakespeare… ma anche il pensiero di figure più recenti come lo psichiatra Massimo Fagioli, o molto più lontane nel tempo come gli uomini preistorici, gli animisti e gli sciamani. In tutte le sue opere, in cui il colore è protagonista, trionfano la materia, la terra, l’aria, il fuoco, il suono, il tempo, il sole, l’energia, sia mentale che fisica. L’artista ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, in prestigiosi spazi istituzionali e privati. Dal 2010 è direttore artistico dell’Associazione Ipazia Immaginepensiero Odv ed è tra i curatori della pubblicazione dei sei convegni di “PSICHE e ARTE” (2013-2019).
per informazioni: tel. 06 70304949 eventiecampus@uniecampus.it,
cinzia.folcarelli@gmail.com , www.ipaziaimmaginepensiero.org