Terra e Paesaggio
Il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio intendono avviare una nuova campagna nazionale che, basandosi sui dati ufficiali sul consumo di suolo registrati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) tra il 2006 e il 2022, ha riassunto in un agevole foglio di calcolo tutte le cifre utili per comprendere rapidamente le trasformazioni urbanistiche avvenute in ognuno dei Comuni italiani.
Il lavoro del Gruppo di studio riassume gli ettari di suolo naturale perduto negli ultimi diciassette anni (cioè quanto cemento e asfalto hanno sostituito la “terra” naturale), la percentuale di superficie comunale impermeabilizzata (cioè la già avvenuta “antropizzazione”), il costo annuale in migliaia di euro derivante dalla perdita della risorsa suolo per ciascun Comune e il debito complessivo da ciascuno accumulato. Un debito ecosistemico e ambientale, ovviamente. Ma anche economico-finanziario. E il “bilancio” è drammaticamente negativo.
Su quest’ultimo punto è bene attendersi la più probabile obiezione da parte dei Sindaci: «si tratta di un semplice debito “virtuale”, che non comporta reali passivi di bilancio né esborsi di denaro…».
È vero: non c’è uscita di cassa, non c’è pagamento né saldo “fisico”. Ma il costo e il debito ci sono, eccome; basti pensare a quanti miliardi di euro sono stati necessari soltanto per tamponare i danni causati dai più recenti eventi estremi che hanno colpito l’Italia: allagamenti, frane, esondazioni fluviali, siccità e basti immaginare tutto ciò che il riscaldamento globale causerà nei prossimi anni e decenni. Eccoli qui i nostri costi ecosistemici derivanti dalla perdita di suolo libero! Che significano anche morti, esistenze distrutte, comunità spazzate via in pochi attimi… Ora questi numeri impietosi dovranno essere illustrati a ogni Sindaco e amministrazione comunale, per riflettere e cambiare: Ragionando su cifre accertate forse sarà più semplice decidere che il suolo che ci resta è il futuro della nostra comunità!