Il fascino della scoperta
Intelligenza Artificiale
di Amanzio Possenti
Si parla molto, senza che se ne sappia altrettanto, della Intelligenza Artificiale (IA), rivelandone soprattutto gli estremismi piuttosto che analizzarne il valore di ricerca, le proprietà, gli usi eventuali, le funzioni e l’impiego.
Pertanto se ne discute in senso negativo o come di un’esperienza fondamentale per la realtà umana; in tal modo nascono posizioni che non cercano di capire ma soprattutto di colpire.
Da una parte si temono conseguenze gravi, dall’altra importanti passi in avanti per il futuro. Si tenta da ambedue le posizioni di innescare o dubbi potenti o esaltazioni inappropriate, così si finisce per guardare il dito e non la luna. Giacchè in questa fase di studio nulla è definito né sul piano dell’’aiuto’ all’uomo né su quello delle conseguenze.
Come spesso accade si procede per schemi mentali precostituiti e diventa oltremodo difficile districarsi in una materia tecnologicamente ed umanamente complessa che richiede solide conoscenze e competenze e non avventuristiche pre-scelte o presunte soluzioni.
Fare di tutta l’erba un fascio è intromettersi senza sapere in un territorio tra il fascino della scoperta e la forte difficoltà di entrarvi positivamente e di uscirne con analogo esito. Insomma non perdiamoci né disperdiamoci laddove la qualità degli studi ci domanda di accompagnare la scienza nelle sue sperimentazioni senza pensare di avere risolto ora quel che ha bisogno di tempi lunghi, di prove , di dibattiti e di precise indicazioni sul domani di una civiltà che corre a ritmi forsennati mentre avrebbe necessità di molti e pacati interrogativi tra equilibrio e misura idonea ai valori della vita.
Il tema della Intelligenza Artificiale posta al servizio dell’uomo non deve metterci nelle condizioni di chi accetta tutto aprioristicamente o rifiuta occasioni di cogliere un futuro che veda l’uomo ancor più protagonista di se stesso. Ad esempio, sarebbe utile scoprire in modo chiaro, coerente e concreto e fin dove è possibile oggi prevedere e verificare, quale potrebbe essere la crescente presenza della IA nel dialogo uomo-macchina-guadagno-profitto-economia-bisogni e domandarsi se e quanto la sua introduzione massiccia comporterebbe in una civiltà che affronta, per risolverli, problemi acuti quotidiani di ogni tipo.
Questa nuova rivoluzione ci chiede di avvicinarla con spirito simile a quello dell’inesorabile, itinerario di conoscenza, per farne strumento di servizio al progresso dell’uomo.
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