#344 - 20 gennaio 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Un libro che ci inchioda alle nostre responsabilità

Il grido della pace

Di Andrea Riccardi - San Paolo Edizioni

La pace è il grido di milioni di uomini e donne spesso soffocato dai rumori delle armi.

La guerra in Ucraina e tanti altri conflitti nel mondo significano sempre distruzione, morte e caos, e scatenano le forze peggiori.

Andrea Riccardi riflette in queste pagine sulla necessità di creare una cultura della pace e un movimento spirituale e sociale che metta la pace al centro dell’interesse e della politica.

Anna Frank, nascosta ad Amsterdam, scriveva: «C’è negli uomini un impulso alla distruzione, alla strage, all’assassinio, alla furia, e fino a quando tutta l’umanità, senza eccezioni, non avrà subito una metamorfosi, la guerra imperverserà…».

Si può divenire artigiani di pace: dipende da ciascuno di noi.
È una scelta che è all’inizio della costruzione della pace.

Sapere, informarsi, seguire gli eventi, essere solidali con chi soffre per la guerra, ricordare nella preghiera vuol dire non voltarsi dall’altra parte.

Un’opinione pubblica viva può influire e cambiare le vicende nazionali e le politiche internazionali. Può frenare, prevenire la guerra e aprire vie per la pace.

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