Un territorio di grande storia e grande fascino
Basilicata
di Guido Alberto Rossi
L’Italia l’ho sorvolata in lungo ed in largo diverse volte, quasi sempre con il finestrino del mio Cessna 210 T aperto e con cinque macchine fotografiche, ognuna con un’ottica diversa, posate come passeggeri sui due sedili posteriori, mentre davanti sul sedile di destra Enzo Bianchini smanettava per tenerci in aria e girava intorno a quello che volevo fotografare.
Inutile ripetere che l’Italia è il paese più bello del mondo e dove si mangia e beve meglio, se solo avesse una burocrazia snella e dei politici illuminati, diventeremmo il vero paradiso terrestre, ma anche questo lo sanno tutti.
Sulla Basilicata avevamo volato solo sopra Matera, mentre scattavo il libro: Italia Vista dal Cielo, ed era stato un volo breve, praticamente sconfinando qualche miglio dalla Puglia, fare qualche scatto e poi subito rientrarci ed andare ad atterrare a Brindisi dove ci aspettava Gino Santoro per andare a mangiare un buon pescetto.
Poi un bel giorno mi telefona da Potenza Gianpiero Perri a cui era venuta l’idea di fare un libro fotografico sulla Basilicata di sole foto aeree e in tutte le stagioni per promuovere la Regione e mi chiede se il progetto mi può interessare.
Ovviamente non mi conosce ancora e non sa che scattare foto m’interessa sempre, comunque e dovunque.
Dopo qualche giorno, ci incontriamo e mettiamo insieme idee, voli, itinerari e costi, dando come si dice “fuoco alle polveri”.
Il primo volo l’avevamo fatto con il mio paperozzo, perché volevo sorvolare tutto il territorio per poter pianificare i successivi voli cercando anche di risparmiare ore di volo con lunghi trasferimenti.
La prima sorpresa di questo sopraluogo è stato scoprire quanto poco è abitata la Basilicata, dove tra un paese ed un borgo ci sono grandi estensioni di campi coltivati e no, zone selvagge con paesaggi alpini e anche desertici, l’esatto opposto della Pianura Padana dove trovare un qualche campo tra case, paesini e fabbriche è più difficile. Inoltre, bisogna sempre tener conto del fattore luce, se scattare al mattino o al pomeriggio e cercare di non sprecare preziosi e costosi minuti di volo.
Un altro problema era la mancanza di un aeroporto vicino, i più vicini erano Salerno e Bari il che significava un sacco di benzina sprecata tra andare e tornare e senza scattare neanche una foto, la soluzione migliore e più economica era trovare un elicottero nei paraggi e così è saltato fuori che a Paestum c’era una piccola società con due ottimi elicotteri e bravissimi piloti e che in circa trenta minuti di volo mi avrebbero portato in territorio Lucano con il dito sullo scatto.
C’era poi il vantaggio che Paestum è vicino a Napoli, il che voleva dire che da casa mia ci mettevo circa quattro ore e quindi potevo sfruttare le finestre meteo più favorevoli; la più difficile si prospettava quella invernale, perché volevo scattare il Parco del Pollino con le montagne ricoperte di neve ed il cielo blu cartolina e grazie alla Dea Fortuna (vedi Papale-Papale N° 288) è successo, come annunciava l’esperto meteo televisivo, che ci sarebbe stata una forte perturbazione e poi subito due giorni di bel tempo.
Andò tutto liscio, aereo Milano-Napoli in perfetto orario, tante neve sui monti ed il giorno dopo cielo blu e clic. Ma la stagione più proficua dal punto di vista delle foto scattate è stata la primavera, direi che oltre la metà delle immagini pubblicate le ho fatte tra aprile e giugno. Inoltre, un sabato sera rientrando in albergo a Paestum, dopo il volo pomeridiano, e c’era il matrimonio di Antonella e Ciro che vedendomi solo mi hanno invitato alla loro cena e, come è noto, i matrimoni partenopei fanno impallidire anche le feste che dava il grande Gatsby.
Come ho finito di volare e scattare mi sono dedicato all’editing di oltre duemila foto, mentre Gianpiero e Maria Teresa Lotito, (in seguito da me sopranominata MT) si davano da fare con la Mondadori Electa per trovare il formato ideale, numero di pagine, copertina, autore etc. e così dopo circa un mese vedeva la luce La Basilicata Vista dal Cielo.
Quasi contemporaneamente MT ha incominciato a distribuire ai grafici della EPT le mie foto in modo che tutto il nuovo materiale prodotto per la promozione turistica avesse delle foto aeree e così, come con il porcello alla sagra del paese, non è andato sprecato neanche uno scatto.
Qualche scienziato fotografico ha affermato che il lavoro si sarebbe potuto fare con il drone, ma ovviamente da scienziato distratto non si è accorto che molte foto sono state scattate con teleobiettivi e in diversi casi da altezze dove osano solo le aquile.