#122 - 9 marzo 2015
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Pagine Preziose

Genuino clandestino

Michela Potito Roberta Borghesi - Terra Nuova edizioni

Genuino Clandestino è una rete informale di realtà agricole e urbane impegnate a promuovere il diritto alla terra e al cibo, nell'ottica della difesa dell'ambiente e del territorio, della promozione dei legami sociali e dei diritti di chi la terra la lavora. Gli autori raccontano, attraverso le parole e le fotografie, dieci realtà che hanno deciso di sfidare le regole del mercato agricolo-industriale contemporaneo: contadini, erboristi, allevatori, panificatori che garantiscono prodotti genuini e autoprodotti, clandestini nella misura in cui non rientrano nei protocolli alimentari decisi dai legislatori per soddisfare gli appetiti dell'industria agroalimentare.

Il viaggio, iniziato in provincia di Modena, è proseguito verso nord fino al Piemonte, e verso sud fino alla Sicilia. Il libro è composto da un diario, dove sono raccontati i protagonisti, i luoghi, le emozioni di questa nuova Italia contadina, e dall'approfondimento di alcune parole chiave, che tutte insieme forniscono la mappa concettuale di questo movimento che, tra le altre cose, vuole riformulare il rapporto tra città e campagna, tra produttori e consumatori (o, meglio, co-produttori). Trasformazione dei prodotti contadini, mercati, movimenti, accesso alla terra, riappropriazione, resistenze, filiera e autorganizzazione, comunità del cibo, relazioni e semi sono le parole proposte ai lettori, specchio di un dibattito in corso ma anche invito all'azione. Perché ognuno di noi può essere protagonista di una rivoluzione contadina quando sceglie quale cibo comprare e/o come produrlo.

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