#341 - 2 dicembre 2023
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Editoriale

Capovolto

di Dante Fasciolo

Fin dalle elementari siamo abituati,
complice il Mappamondo comunque lo facessimo girare,
a constatare che la nostra esistenza
è senza dubbio vissuta sull’emisfero superiore del Pianeta.

Il cosiddetto Mondo Occidentale,
ritenuto più avanzato culturalmente ed economicamente
è tutto disteso perbenino sulla fascia nord della Terra
e dimentica che ogni giorno il nord diventa sud e viceversa.

Questo scherzetto è dogma universale
e universale è l’equilibrio del sole:
un po’ a te, un po’ a me alternando stagioni,
una giustizia che fortunatamente sfugge al controllo dell’uomo.

Dalla nostra parte abbiamo molto:
più cibo, più salute, più scuola, più lavoro, più denaro,
uno sviluppo guidato da un metodo cosiddetto democratico
che ci valorizza individualmente in libertà.

Dalla parte opposta, nel maggior parte dei casi
hanno fame, poca assistenza medica, analfabetismo,
disoccupazione e rara moneta di scarso valore,
seppure la propria terra sia ricca e generosa.

C’è una maledizione in tutto ciò? Forse un perverso disegno?
proviamo ad immaginare, solo immaginare,
a capovolgere la Terra e collocare la nostra esistenza
nella dimensione territoriale dell’altro emisfero.

Ci accorgeremo che a Natale si suda, ad agosto fa freddo,
in larga parte non c’è acqua al rubinetto, la scuola è lontana,
l’armadietto dei medicinali è vuoto come vuota è la parola lavoro…
i racconti narrati, sperduti nel tempo si fanno reali.

Dove sono le case? E le strade?
Le fabbriche e ciminiere fumanti? I rumori della tecnica?
Le mani operose che estirpano il male? Le parole che saziano?
e le Chiese armonie di preghiera?

Forse, in quella breve immaginazione troveremo risposta:
quanto inutili ed effimeri sono gli affanni quotidiani
alla ricerca di un indefinito “di più…di più”
e di quanta ipocrisia si nasconde nel tumultuoso vortice
che inghiotte promesse e impegni di comune sviluppo,
di giustizia, di libertà, di pace… di amore per la vita.

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