A fronte di un' armonia perduta
Meravigliarci
di Amanzio Possenti
Si riesce ancora a meravigliarsi? Se la meraviglia è rivolta alla natura e alle bellezze del creato penso proprio che la domanda contempli una chiara risposta ampiamente positiva, poiché il fronte del bel vedere sotto i nostri occhi è talmente ricco di armonia e di attrattività che sarebbe difficile sfuggirgli e fingere disinteresse. Se la meraviglia - intesa nel senso dei rapporti umani – ci chiede di considerarla positivamente e in modo preventivo, ebbene pare piena di difficoltà una qualsiasi risposta, visto che tutto sorprende nell’andamento quotidiano della convivenza: sembra rischioso accettare il concetto di meraviglia di fronte a certi comportamenti che non meravigliano più.
Ascoltare discorsi astrusi e estremisti, non in chiave politica bensì dal lato delle idee, è ormai effetto giornaliero di imperversanti criteri di massima soggettività; adagiarsi su convincimenti che cadono dall’alto come programmi di giornata è altrettanto pericoloso soprattutto per le comunità alle quali vengono inviati e dove la massa sovente è purtroppo facile all’indottrinamento; lasciarsi trascinare dalla propaganda senza proprio terreno culturale rappresenta una fuorviante autoreferenzialità che alla lunga rivela la pochezza della quale è costituita. Insomma motivi per meravigliarsi negativamente ce ne sono parecchi, fatto salvo il buon senso che invita allo stupirci non in rapida adesione, senza cautela di indagine interiore, bensì a maturare e riflettere. Anche la meraviglia prevede dunque un’azione introspettiva davanti alle facili suggestioni, quelle del va bene tutto e sempre.
Restare meravigliati del Bello del Vero, del Nobile e dell’Amore, imparando a viverne la simbiosi - che significa gesto riprodotto per il prossimo, mai nemico - ci rinfranca e ci tiene lontani dal fascino di cose fragili . Proporci come persone in ricerca della meraviglia aiuta a vivere nella pace, dono di meraviglia del Creatore. Del Quale talvolta ci scordiamo preferendo affidarci al nostro ’io’ supponente, non sapendo meravigliarci con amore dell’altro e della Bellezza che è in ognuno. Anche così nascono le guerre.