Bologna - Conserva di Valverde
Bagni di Mario
di Roberto Bonsi
Bologna è come ben sappiamo, il vivacissimo e brulicante capoluogo della regione Emilia-Romagna, e la città con i suoi oltre 500.000 abitanti, e la sua provincia, racchiudono in sé delle bellezze inestimabili, questo dando un attento sguardo al suo passato, ed oggi vivendo il presente, con un “occhio” aperto al suo auspichiamo, mirabile domani. Città antica che gode di un suo interessante contesto medioevale, ma anche città con un suo più ampio sviluppo moderno, Bologna detta la “Dotta” per via della sua nota e frequentata Istituzione universitaria, conosciuta anche oltre confine come: “Alma Mater”. Bologna detta anche la “Grassa” in quanto la sua più che ottima cucina è famosa ed anche in buona parte imitata in tutto il mondo, anche se in questo ultimo caso non sempre con risultati rispettabili. Bologna è una città dove la realtà socio-culturale è enorme ed anche parecchio solidale.
Tutta Bologna, il nostro Paese ed il mondo intero, sono in queste settimane fortemente preoccupati, a causa degli … “scricchiolii” di una delle due Torri della città felsinea, e come già si sa, parliamo della Garisenda che con la Torre degli Asinelli, che è quella più alta, è senza nessun dubbio l'emblema principale di questo “genius-loci” sagace e sanguigno che in tanti e in ogni dove amano a dismisura.
Quando si scrive e si parla di Bologna, si accenna anche al fatto che non da oggi viene chiamata anche, la “città perfetta”. Ma per quale motivo ha avuto questa sua ennesima denominazione?
Si nomina anche in questo modo in quanto è perfetta per .. lo studio e per la logistica dei suoi numerosi studenti “fuori sede” che frequentano l’ università da poco menzionata, poi è anche per tutti i suoi abitanti e non solo, una città estremamente funzionale e ben collegata, tanto che non si parla di costruire delle linee della metropolitana.
Fu definita anche la “città turrita” perchè durante i “Secoli bui” del Medioevo, le sue rosse mura e case erano internamente “contornate” da oltre cento torri.
Promossa dall’UNESCO è oggi anche una “Città creativa” per via di tutte le iniziative musicali che piacevolmente la … “inondano”, e per finire fu detta anche la “Città rossa” per antonomasia, per via del partito politico che nel secolo scorso grazie ai voti ottenuti primeggiava nella città stessa ed anche sulla regione.
Bologna ha un ulteriore serbatoio di un altro mezzo milione di abitanti, nella sua area metropolitana (n.d.a.: la sua ex-Provincia), ed è tutt’oggi un importante nodo ferroviario, aereo, stradale ed autostradale in collegamento tra l’Italia settentrionale, il centro e sud-Italia e le sue isole, nonché l'Europa ed il resto del mondo.
Le Due Torri, la Basilica di San Petronio, che non è la cattedrale, il Duomo dedicato a San Pietro, posto lungo la Via Indipendenza, la “Fontana del Nettuno”, il Palazzo di Re Enzo, che è la struttura comunale, la “Biblioteca dell’Archiginnasio”, il Palazzo dell'ex-Borsa, le varie storiche chiese, i suoi lunghissimi Portici che sono “Patrimonio dell’Umanità”, e tanto altro ancora; queste sono solo alcune delle magnificenze da visitare.
Ma ora noi siamo qui come sempre puntuali e desiderosi di unirvi a noi, per in questo caso farvi meglio conoscere un qualcosa di interessante che è perlopiù quasi sconosciuto ai turisti ed ai visitatori che popolano pur temporaneamente in ogni stagione, questa che gli antichi romani chiamarono: “Bononia”.
Eccoci al dunque dopo questo ampio ma necessario “cappello” di presentazione di questa città dai diversi richiami. Amiamo ora raccontarvi dei “Bagni di Mario”, in “primis” definiti: “Conserva di Valverde”. Unitamente alle Due Torri e alla Basilica di San Petronio posta dinnanzi alla principale “Agorà” bolognese , cioè la Piazza Maggiore, proprio lì si erge l’imponente Fontana con la statua del “Dio Nettuno”, e tra questa Fontana ed appena sopra collina, vi è il percorso,”che accomuna o meglio unisce, questa storica ed inimitabile risorsa idrica con i cosiddetti: “Bagni di Mario”, i quali sono stati costruiti a compimento di una cisterna creata durante il Rinascimento, atta a raccogliere e a decantare le acque di gran parte dei torrenti e dei ruscelli posti lungo l’area collinare prospiciente la città.
Sin da quei tempi lontani girava insistemente la voce che questa cisterna fosse tutto ciò che rimaneva di un centro termale romano voluto dal console Caio Mario, e da qui saltò fuori così il suo appellativo. Nel corso dell’anno 1564 l'architetto palermitano Tomaso Laureti costruì questa sua opera per anche alimentare la “Fontana del Nettuno”. La costruzione è composta da una vasca ottagonale e da quattro condotti ciechi che per l’appunto si inerpicano lungo la collina, e da tre conserve di raccolta collegate tra loro e con alto camino coperto da secolari incrostazioni di natura calcarea. In Bologna, questa particolare struttura si trova per l’appunto al civico 10 di Via Bagni di Mario, ed oltre ad alimentare la fontana su scritta, alimenta anche la vasca posta all’interno dell' “Orto Botanico” di Via Aldrovandi, la “Fontana Vecchia” nella centralissima Via Ugo Bassi e la “Fontana dei Cavalleggeri” all’interno di Palazzo D’Accursio.
Arrivati a destinazione, una porticina vi farà entrare in un mondo particolarissimo, dove sembra quasi impensabile ci possa essere un luogo così atipico nella coinvolgente Bologna.
La Conserva in questione è un ipogeo che ha ancora intatta tutta la sua primordiale bellezza. La visita si compie in un’ora circa e per prenotare bisogna chiamare il numero: 329 3659446; e-mail: associazione.vitruvio@gmail.com, oppure Bagni di Mario (Conserva di Valverde): tel.051 2840436; prenotazioni@succedesoloabologna.it
In sostanza la città è bella così com'è, vivendola a cielo aperto, ma la sua vita sotterranea compresa la “Conserva di Valverde”, è tutta da scoprire angolo per angolo, e per i turisti ed i visitatori ma anche per molti bolognesi, sarà una scoperta densa di meraviglia e da non dimenticare tanto facilmente.