#337 - 7 ottobre 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Editoriale

Icaro

di Dante Fasciolo

Fu Minosse a chiedere a Dedalo
di costruire un grande labirinto,
e perchè nessuno potesse scoprirne il segreto,
Dedalo e suo figlio Icaro furono chiusi all’interno.

La circostanza non scoraggiò l’inventore,
decise di uscirne insieme al figlio:
con penne d’uccello costruì ali per entrambi
e con cera le legò ai corpi.

“Con queste ali sfuggiremo a Minosse”
disse Dedalo al figlio, “ma fai attenzione,
non puntare verso l’Orsa Maggiore né su Orione,
se voli troppo in alto il sole scioglierà la cera.

E non volare troppo in basso, le onde del mare
inzupperanno le penne e cadrai.
Vola a una via di mezzo ed evita l’urto dei venti”.

Volare produce ebbrezza, e Icaro ne gode,
disubbidisce, trasgredisce: l’hybris del potere;
il cielo è infinito, profondo… si fa temerario…
“Icaro, Icaro, grida il padre…”. Il sole è nemesis divina.

L’uomo di oggi è fortunato, ha le ali di Icaro,
può volare per liberarsi dell’intrico del labirinto
che si è costruito nel tempo, e che oggi, più di ieri,
richiede invenzione e giudizio nell’agire.

I nostri giorni registrano molte entusiasmanti conquiste,
Dedalo è all’opera su scienza e tecnica con successo,
non così gli innumerevoli Icaro, perduti nell’io incompiuto:
volano troppo in alto tesi per vanagloria,
troppo in basso abbandonati per ignavia:
Hybris e nemesis nell’odierno labirinto, infinita, intrigante prigione.

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