Comune di Zocca - Modena
Il castagno di Monteombraro
di Federica Fasciolo
In località Monteombraro, nel territorio del comune di Zocca in quel del modenese, c'è un castagneto secolare, con moltissimi castagni ultracentenari come si può vedere alla foto ove sono visibili in primo piano due splenditi esemplari.
Ma l'albero di cui vi parlo è un'altro, quello denominato "IL castagno di Monteombraro" perchè unanimemente riconosciuto il più apprezzabile oltre che il più antico.
Non si trova all'interno del castagneto, ma isolato in un cortile, quasi a guardia del casolare del suo proprietario.
E se è vero che la maggior parte dei castagni presenti nel castagneto si presentano esibendo le loro strane e suggestive fattezze e la loro imponenza, altrettanto vero è che il Castagno di Montombraro
aggiunge alla sua ammirevole stazza, anche un dato storico.
Si da per certo, da queste parti, che il millenario albero avrebbe protetto con la sua ombra una sosta della Contessa Matilde di Canossa accompagnata da numeroso seguito.
Come che sia, nel mentre il paesaggio nel suo insieme offre visioni da favola, e facili sentieri permettono di attraversarlo, l'ammirazione per il nostro castagno resta unica: Il suo isolamento permette di osservarlo nella sua interezza e...fotografarlo agevolmente per quanti amano portare indietro un ricordo.
L’albero è accompagnato da un cartello che ne certifica la monumentalità e sul quale c’è scritto: Alberi monumentali -Castagno secolare (Castanea sativa) - Altezza:mt 13 - Diametro: cm 254 (a mt 1,20 dal suolo) - Circonferenza alla base: circa mt 15,00.
Da molti abitanti del luogo e non solo, si ritiene che l’età di questo castagno sia almeno di 600 anni.
Le notizie storiche ci riferiscono che tutto il castagneto circostante fu impiantato nel 1400. Esperti in materia hanno stimato che possa avere un’età maggiore, addirittura 1000 anni; sarebbe quindi stato piantato al tempo di Matilde di canossa, e questo renderebbe verosimile la leggenda sopra accennata.
Prima della guerra la chioma dell'albero era alta e rigogliosa, poi durante la guerra le bombe cadute nei pressi danneggiarono alcuni rami e ridussero la chioma. E non fu l'unico danno, poichè le prime orde di turisti causarono spesso danni ai rami e alla corteccia del vetusto.
Nel 1980 ci si mise anche un'abbondante nevicata a tormentare il castagno che vide bruciate le sue foglie dal freddo e dal gelo.
Infine, nel 1984, il proprietario decise di recintarlo per evitare il continuo degrado causato dai visitatori a contatto diretto con la pianta. Purtroppo la recinzione gli toglie gran parte del fascino anche se lo protegge da quanti avrebbero scarso rispetto per questo monumento della natura.