La prima volta di un italiano in Giappone
Vescovo Lembo
di Amanzio Possenti
Per la prima volta nella storia ecclesiastica un religioso italiano diventa vescovo in Giappone a Tokio, dove i cattolici sono in tutto 100 mila, l’1 per cento del 4% costituito dai cristiani .
Si tratta di monsignor Andrea Lembo, bergamasco di Treviglio, 49 anni, attuale superiore regionale del Pime per l’Asia Orientale, nominato da papa Francesco vescovo ausiliare di Tokio, dove opera dal 2009- E’ la conclusione di una significativa esperienza pastorale e culturale svolta in un Paese che ci è lontano non solo geograficamente anche sul piano religioso e di costume, ma dove il neovescovo ha lavorato intensamente in ambito interreligioso e interculturale guadagnandosi la stima della popolazione e del Pime – Pontificio Istituto Missioni Estere al cui Istituto appartiene, nonchè della Santa Sede.
Il neo Vescovo, papà Francesco e mamma Andreina, sorella Francesca, appartiene ad una famiglia abitante nel quartiere nord di Treviglio, legata alla parrocchia San Pietro, dove Lembo ha iniziato a sviluppare la sua vocazione, anche grazie alla frequenza del locale Liceo Classico dei Salesiani.
Andrea avvicina il mondo del Pime frequentando i primi due anni della facoltà di filosofia a Monza ; poi è inviato per 4 anni nelle Filippine prendendo contatto con la realtà orientale. Laggiù il Pime è presente con proprio punto di riferimento e Andrea vi ha avuto quale insegnante in seminario il futuro cardinale Tagle, attualmente uno dei suoi più convinti sostenitori.
Il 12 giugno 2004 è ordinato sacerdote in Duomo a Milano e il giorno successivo celebra la Prima Messa a Treviglio nella parrocchia di San Pietro. Da lì inizia il cammino pastorale che lo vedrà attivo, nello spazio di cinque anni, sia a Villa Grugana di Imbersago a contatto con la pastorale giovanile e poi a Roma in ambito di esperienza parrocchiale. Suo impegno precipuo, l’animazione missionaria. Parte per Tokio il 6 marzo 2009.
L’impatto con il Giappone e la sua cultura non lo ha trovato impreparato; si è subito caricato della volontà di entrare nella realtà nipponica - fatta a caste, dunque a mondi diversissimi dal nostro – soprattutto nell’incontro con la realtà giovanile. Tra un impegno e l’altro, la scelta del Vangelo e la necessità di commisurarla ad un mondo su posizioni spesso opposte alle nostre - si veda la terribile e purtroppo diffusa realtà del suicidio - don Andrea è andato via via incontrando spazi di ricerca e di reinserimento socio-culturale.
Lavorando sempre nello spazio di Tokio ed incontrando le esperienze drammatiche dell’ ‘hikkomori’ - persone che si chiudono in casa per scelta autonoma e non ne escono più - don Andrea ha percorso lunghi tratti di esperienza, che gli ha giovato sul piano pastorale, quello che lo vedrà protagonista dal prossimo 16 dicembre – dopo la consacrazione episcopale nelle cattedrale di Tokio - accanto all’arcivescovo, quale Ausiliare in una Chiesa che sulle orme di papa Francesco si propone di essere ’chiesa in uscita’.