Terra e Fuoco: spettacolo infinito
Vulcani & Co
di Guido Alberto Rossi
So di dire una banalità, dicendo che i vulcani, la lava, i geyser e affini sono molto fotogenici ma, francamente, non so bene come incominciare questo articolo con il quale voglio trasmettervi la mia ammirazione per questi mostri sputa fumo e fuoco però non riesco a trovare le parole giuste senza ripetere frasi scontate.
Provo a trovare in internet qualcosa di non banale, zero! Allora vado a curiosare sui siti delle tre maggiori agenzie fotografiche di stock, facendo la ricerca con la parola vulcani e scopro che saltano fuori quasi due milioni di foto, questa è la conferma che i vulcani piacciono o nel peggiore dei casi incuriosiscono.
Nel mio piccolo ne ho solo 347 pubblicate sul mio sito, scattati praticamente ovunque sia stato girando il mondo.
In Italia ho sorvolato varie volte il Vesuvio e l’Etna e vi garantisco che ogni volta era una nuova emozione, non che sorvolare l’isola di Stromboli o di Vulcano sia meno emozionante, ma le dimensioni hanno il loro peso e tra le mie foto più “rubate” che giornalmente Copytrack (la società che protegge il copyright delle mie immagini, arando internet giorno e notte) becca sempre le mie foto aeree dei nostrani vulcani con il Vesuvio in testa.
Perché tutti noi fotografi amiamo fotografare i vulcani è semplice: sono maestosi, impressionanti e spesso micidiali e poi non riesci mai a fare un fotogramma uguale all’altro anche se scatti a raffica.
Oggi con il digitale e le macchine intelligenti non sbagli uno scatto, con i rullini la musica era diversa, dovevi scattare un po' a caso, trafficando con tempi e diaframmi e incrociare le dita; il metodo migliore per tornare a casa con qualche foto decente era di giocare un po' tutte le combinazioni delle ghiere della macchina e dell’obiettivo e sperare di vincere, un po' come al gioco del lotto. Inoltre, una bella foto di fuoco e fiamme ha molti potenziali utilizzi e quindi potenzialmente anche denari (anche se oggi pochini), inoltre quando fotografi un vulcano, non devi diventare troppo matto a trovare la giusta inquadratura o luce giusta, ci pensa tutto lui, da qualsiasi angolatura lo riprendi è fotogenico e in genere s’illumina con la luce che produce, un po' come certe dive che dicono al fotografo cosa devono fare per farle belle.
Durante il giorno, magari non si vede molto il fuoco e lava incandescente, ma i giochi di fumo che fa sono un vero spettacolo, così come la lava raffreddata che forma degli incredibili disegni e sculture geometriche, sempre irresistibili alla macchina fotografica.
Anche il vulcano spento ha il suo fascino vedi il Kilimanjaro con il suo eterno ghiacciaio intorno al cratere o il lago blu che si è formato dentro il Pinatubo nelle Filippine, dopo che ha dato fuori di matto distruggendo tutto quello che c’era nei dintorni con l’eruzione del 1991.
Ci sono anche diversi fotografi che vivono scattando solo vulcani, forse i più noti erano i coniugi francesi Katia e Maurice Krafft che non si accontentavano di fotografarli da distante, ma si vestivano di amianto con tanto di casco spaziale e andavano praticamente in mezzo al fuoco, fino a quando il 3 giugno del 1991 in Giappone, sul Monte Unzen una colata piroclastica li ha inghiottiti.
Sempre della stessa famiglia e altrettanto fotogenici sono i geyser o le fumarole e le caldere, come quella del parco di Yellowstone che credo non ci sia un fotografo di travel che sia stato in USA e non l’abbia fotografato dal cielo. Credo che ci siano più foto aeree del Grand Prismatic Spring nel web, scattate a tutte le ore ed in tutte le stagioni, che foto di Marilyn Monroe nuda.
In Islanda poi ci sono delle fumarole che molti dicono: “sembra di essere sulla Luna”, è evidente che non ci sono mai stati, perché, come è noto, sulla superficie lunare c’è solo polvere e fa molto freddo, mentre il terreno della fumarola di Krysuvik scotta i piedi anche attraverso le suole spesse.
Praticamente si possono fotografare vulcani & co. in tutti i continenti, Australia esclusa, e comunque, se attivi, sempre meglio da una certa distanza.