La Patafisica
Entrando nella logica dell'assurdo
di Roberto Bonsi
Vi scriviamo or dunque della Patafisica, ma che significa questo termine ai più sconosciuto, e conoscendolo, dove si vuole poi andare a … parare?. Ebbene, in breve vi raccontiamo una storia inusuale, quella che ha dato i natali a questo termine, così in primo luogo, apparentemente banale.
Chi ha posto le basi di questa che poi fu definita come la “Scienza dell’Immaginario”?-. Parbleu!!!. Tale parola fu coniata dallo scrittore e drammaturgo d’Oltralpe, Alfred Jarry (Laval: 1873-Parigi 1907), il quale scrisse un libro intitolato: “Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico”, una sorta di schema metafisico, visto però nella sua più ampia eccentricità, in una specie di logica dell’assurdo , ma non è una parodia della Metafisica appena menzionata.
La Patafisica fu definita e viene ancor oggi considerata, come la “Scienza delle Soluzioni Immaginarie”, questo per la precisa volontà del suo creatore, quello citato poco su tra queste righe, e come già scritto sul finire dell’”Incipit” di questo articolo, espresso così, “papale-papale”, su di un qualcosa che in realtà e per l’appunto, di fatto non esiste.
La Patafisica è soprattutto una sorta di atteggiamento di natura intellettuale, ed esiste anche mattone su mattone, quando a Parigi venne fondato nel Quartiere Latino il “Collège de Pataphisique”.
Lo scultore, pittore e scrittore italiano Enrico Baj (Milano:1924-Vergiate 2003), ebbe a dire che la Patafisica è in assoluto la “scienza delle scienze”, parafrasando dal latino, la citazione cartesiana : “Cogito Ergo Sum” (Penso, dunque sono!), sostituendo il primo termine con la parola sempre in lingua latina: “Imaginari”. Lo stesso Baj, da buon italiano, ebbe a dire: “L’Italia è il Paese delle soluzioni immaginarie. dell’improvvisazione e delle versatilità”, ed aveva ben ragione, visto quanto ancor oggi il nostro “Belpaese” è fortemente “traviato” da mille problematiche inconsulte e da numerose ingiustizie sociali, tanto da poterlo definire un “Paese all’incontrario”, dove veramente arduo sarebbe riscrivere e poi conteggiare ogni malefatta volutamente determinata ai danni del popolo sovrano, così come è rappresentato da un ceto politico inetto di ogni parte partitica, che pensa solo a fare i propri interessi a danno dell’evoluzione e della massima tutela del cittadino stesso.
Sempre in merito alla patafisica, disse la sua anche il Premio Nobel 1921 per la fisica Albert Einstein: -”Quello che è incomprensibile è che ci sia ancora qualche cosa di comprensibile”- . Nulla di fuori luogo, in quanto la patafisica non è affatto, come già si è scritto, la parodia della metafisica, e Jarry per far meglio comprendere in modo sintetico ma efficace, quale sia il significato di patafisica, disse anche che la stessa non si occupa del generale ma sopra ogni cosa del particolare, e non si occupa delle regole bensì delle sue eccezioni, e creando la patafisica si è poi aperta la strada per lo studio e l’applicazione della fenomenologia.
Seguendo l’etimologia della parola fino ad ora espressa e “celebrata”, la stessa sta a significare il senso di una formulazione arbitraria e scherzosa a tutto ciò che viene dopo (metà) la fisica, mentre per dopo la fisica si intende la metafisica. Il termine patafisica deriva dal greco antico, ed è e rimane come una sorta di autentico e simpatico “guazzabuglio” di accostamento di pensieri, per stabilire poi e con molta attenzione il significato di tale dottrina scientifica.
Verso il termine del Sec.XIX sempre il Jerry, dette ulteriore seguito alla sua intuizione letteraria, rimodellando tale parola anche con una netta deformazione parodistica (n.d.a.: fatto che prima non accadeva), di ogni illuminato pensiero venutosi a determinare nel campo delle scienze umane e non solo. Un’articolazione di tutto questo esplorato mondo in un contesto più moderno ed attuale per i tempi di allora, donando ad ogni artista il suo affermarsi con una assoluta libertà di intendimenti e di azione.
Un esempio di patafisica che ci viene ora in mente è quella che in modo generico fa notare che solitamente un orologio da polso, specie quello usato dagli uomini, viene disegnato e di seguito esposto ed infine adottato, con la sua consueta forma tondeggiante, ma lo stesso visto di lato risulta essere di forma piatta e rettangolare. Avete compreso qualcosa?.
Auspichiamo un cenno affermativo nel vostro pensiero, dopo aver letto il tutto. Lo scrittore Alfred Jarry ha teso dimostrare come sia alquanto sciocco decifrare un qualsiasi fenomeno con un solo a volte arido sentenziare sullo stesso, quando in realtà esistono tante varianti interpretative.-”Invece di enunciare la Legge della caduta dei corpi verso un centro, perché non si preferisce la Legge dell’ascensione del vuoto verso una periferia …?”-. Il libro scritto da Jarry non è facile da leggere e da comprendere, e risulta non essere proficuo per un lettore od una lettrice poco esperti della tematica in questione. Anche nei giorni nostri si varano incontri accademici per parlare, discutere e trarre conclusioni su questo libro e su questa espressione di pensiero che desta così ancora tanta attenzione. Non è il classico romanzo, si accosta maggiormente ad essere un saggio d’autore, ma anche questa non è una verità di fondo in quanto è la stesura di un qualcosa di ancor più complesso e forse arriva ad essere un libro scritto in modo di essere un ibrido letterario, come un po’ dire si usa oggigiorno, ma di fatto non è neppure questo …-. La soluzione almeno in parte è tutta nella mente di chi legge, questo per far sì di approfondire tale argomento e chiedersi più volte il significato del testo in questione. -”Il corpo è un veicolo tanto più necessario dato che sostiene gli abiti, le tasche”-. (Alfred Jarry), -”I baci sono come una sosta in un paese diverso dove si scopre sempre qualcosa di meglio”-. (Alfred Jarry). Questi due pensieri posti per iscritto sono entrambi aforismi di cotanto autore. Altre note opere letterarie di questo scrittore francese, sono: “L’Amore assoluto”, “Ubu incatenato”, e “Il supermaschio”. La nota ed apprezzata poetessa meneghina Alda Merini, molto vicina alla storiografia patafisica, ben conosceva il suo “patamico” Enrico Baj, già menzionato qualche riga più su, ed allo stesso dedicò una delle sue tante bellissime poesie: -”Caro Baj, il tuo cuore era una grande piscina dove noi poeti ci tuffavamo allegri certi del tuo ristoro. Anfitrione generoso e gaio, la tua famiglia è un canto per tutte le religioni”-.. Il pensiero, lo scrivere ed il teatro dell’assurdo, del grottesco e del fraintendersi, jjh.àò hanno avuto in Alfred Jarry, autore sia scombinato che geniale, il suo attivissimo e fiorente precursore.