#122 - 9 marzo 2015
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N 354 GIOVEDI' 1 AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c' la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Fotografia

Una iniziativa della Fondazione Musica per Roma

Auditorium della Musica . Roma

A occhi aperti

Quando la Storia si è fermata in una foto

di Federica Fasciolo

A occhi apertiA occhi aperti

A occhi apertiA occhi aperti

E' in corso presso il Parco della Musica di Roma, e resterà aperta fino al 10 maggio, la mostra fotografica A occhi aperti : testi di Mario Calabrese, cura di Alessandra Mauro e Lorenza Bravetta.
Vi sono esposte 100 fotografie circa di grandi Maestri internazionali: *Abbas, Gabriele Basilico, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Don McCullin, Steve McCurry, Josef Koudelka, Paolo Pellegrin, Sebastião Salgado, Alex Webb, i quali hanno avuto modo, lungo la loro lunga carriera, di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, e rendere visibili con immagini emblematiche momenti irripetibili. "A occhi aperti", ovvero, Quando la Storia si è fermata in una foto.
Ma occorre anche dire che le testimonianze che offrono queste immagini non sarebbero potute arrivare fino a noi se, oltre alla fortuna, gli autori non avessero avuto la sensibilità e la capacità di fermare l'attimo fuggente.

A occhi apertiA occhi aperti

A occhi apertiA occhi aperti

«Cosa potremmo sapere, cosa potremmo immaginare, cosa potremmo ricordare dell’invasione sovietica di Praga se non ci fossero, stampate nei nostri occhi, le immagini di un “anonimo fotografo praghese”, che si scoprì poi chiamarsi Josef Koudelka? Quanta giustizia hanno fatto quelle foto, capaci di raccontare al mondo la freschezza e l’idealismo di una primavera di libertà. Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono solo perché c’è una fotografia che li racconta».
Così ha scritto Mario Calabresi che, appassionato di fotografia, ma anche e soprattutto di giornalismo e realtà, ha intrapreso un viaggio molto speciale: un viaggio profondo e affascinante nella storia recente, cercando alcuni dei “testimoni oculari” che con il loro lavoro, e la voglia di scavare tra le pieghe della cronaca, hanno raccontato alcuni momenti straordinari del nostro presente in una serie di immagini realizzate con gli occhi ben aperti sul mondo.

A occhi apertiA occhi aperti

A occhi apertiA occhi aperti

Di questa volontà, Mario Calabresi ne ha realizzato un libro, “A occhi aperti” (Contrasto) appunto, che ha raccolto le interviste, vibranti e palpabili, a dieci grandi fotografi, dieci testimoni del nostro tempo.
Il progetto del libro è diventato una mostra: attraverso le oltre cento fotografie esposte, lo stesso Mario Calabresi accompagna lo spettatore in un viaggio coinvolgente che offre al visitatore la possibilità di guardare il mondo da una prospettiva incredibilmente privilegiata: quella degli occhi dei grandi reporter. Ecco allora Paul Fusco che racconta i funerali di Bob Kennedy; Josef Koudelka che descrive il mondo, condannato all’oblio, degli zingari dell’Europa dell’est. E poi Steve McCurry e la sua Asia ancora sconosciuta, e molti altri grandi nomi della fotografia internazionale.

A occhi apertiA occhi aperti

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