Dialetto
di Amanzio Possenti
Si continua a discutere - ancora recentemente sulla stampa e in Tv - fra articoli di competenti, propositi e slanci di affetto, su funzione, presenza e valore del dialetto nella cultura contemporanea. Mentre si leggono le più diverse opinioni a sostegno o contro e il tema coinvolge i social, ne consegue il riproporsi di antiche diatribe.
Posto che esso ha valenza sociale che travalica l’oggi distinguendosi per la forza propulsiva proveniente dal passato, ci si chiede perché si vada perdendo o riducendo il fascino in una realtà fatta di giusto e unificante utilizzo della bella e nobilissima lingua italiana: la nostra identità extralocale.
Di fatto i giovanissimi, gli adolescenti e i giovani adulti raramente si esprimono in vernacolo, che spesso non comprendono e nemmeno sanno leggere; le persone più avanti nell’età lo conoscono e lo capiscono ma cominciano ad evitarne la normalità di uso, rimasto solido, pur se non totale, fra gli anziani ultrasettantenni per i quali il dialetto è linguaggio abituale dall’infanzia casalinga.
Si osserverà che non sarebbe il caso di dedicarvi attenzione speciale visto che ognuno si comporta come crede nella propria quotidianità verbale: tuttavia si rischierebbe di dimenticare che il dialetto è forma di vita e di comunità, capace di andare al di là del semplice strumento comunicativo per trasformarsi in anello di congiunzione portatore di saggezza sociale. E ancor più familiare. E’ bene ricordare che sbriga rapporti, ricuce posizioni, permea di sensibilità il fondo autentico di un’umanità che ha bisogno di ritrovare consuetudini di affetto e di partecipazione: non che la lingua italiana non ne abbia la forza creativa, che è comunque assai intensa, ma di certo non esercita la funzione-ruolo che in taluni casi proviene dall’essenza dialettale, popolaresca: qualunque sia il dialetto, della propria terra di origine o di altra parte del territorio nazionale. La sponda dei dialetti è cruciale.
Fonte – ed effetto - di familiarità, di gusti e di affetti, di sensibilità comuni, di vicinanza, di emozioni partecipi, di socialità condivisa, parlato, letto e ascoltato opera positivamente, segno e stimolo di serenità e di armonia. Simbolo di costumi comuni nei quali la tradizione linguistica non cesserà mai di agire e di coinvolgere, è un archivio di storia ineludibile.