#335 - 9 settembre 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Propositi e finzioni

Speranze

di Amanzio Possenti

Stretti fra i centomila migranti arrivati nei primi otto mesi di quest’anno sulle nostre coste - e l’interrogativo su come e cosa fare a livello governativo e umano in tema di accoglienza - e la povertà che incalza e aumenta – il Reddito di cittadinanza più ridotto numericamente e il Salario minimo sventolato come strumento-bandiera per lavoratori in necessità ma contrastato quale mezzo inadeguato e ricco di elementi negativi - si fa avanti il timore di una lotta fra poveri: fra quanti vanno alla ventura - i migranti irregolari e privi di lavoro - e i connazionali in cerca di un lavoro (quando c’è) retribuito in modo soddisfacente.

Da quando svolgo la professione giornalistica leggo ripetutamente, e ad ogni maggioranza parlamentare, dichiarazioni di fuoco o auspici solenni – di politici di ogni colore e rango e di sindacalistii - circa la necessità - giudicata imprescindibile, fondamentale - di: ’Giustizia sociale’, di urgenza di 'riforma delle Tasse’, di ‘perequazione’ che avvicini non allontani le categorie, di ‘economia che tenga conto primariamente degli ultimi, di salari e stipendi più ’europei’ ossia meno bassi di quanto sono, di leggi che aiutino le famiglie più deboli, del ‘chi più ha più paghi' in un principio di democrazia partecipata, dei diritti che vanno rispettati, delle pensioni future che potrebbero essere a rischio senza idonee riforme, del super-mega-maxi deficit-debito dello Stato che potrebbe rivoltarsi contro di noi, del bisogno di risparmiare, degli eccessi di spesa da controllare, della legislazione da semplificare data la fitta, contorta e impraticabile ragnatela di leggine in contrasto: poi....
Ecco le dichiarazioni frantumarsi nel cigolìo di questa o quella maggioranza transitoria e inabissarsi nei ricordi: restano parole e promesse (raramente mantenute). Tante (buone) speranze ma magri risultati...

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