#334 - 8 luglio 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Pagine Preziose

Se è vero che sono gli uomini a caratterizzare i luoghi, a dare loro riconoscibilità,
a renderli affascinanti, è poi vero che sono i luoghi a restituire ricordi, affetti, nostalgie,
a pretendere un costante richiamo, una sottile ragnatela che avvolge i nostri desideri.

Il mare di Sicilia

12 - Aci e Galatea

di Angelo Zito

Jaci, un giovane pastorello, portava il suo gregge lungo le spiagge del mare. Vide un giorno uscire dalle onde dello Ionio una ninfa bellissima, Galatea, e se ne innamorò. L’amore fu ricambiato.
Il gigante Polifemo, innamorato della stessa ninfa, ma da lei sempre rifiutato, scoperti i due giovani in atteggiamento amoroso, preso dalla gelosia scagliò dei massi che spezzarono la vita del pastorello. Gli Dei impietositi trasformarono il sangue in tanti piccoli fiumi alle falde dell’Etna che ricordano oggi quel nome Jaci.
Biancumanciari è un dolce tipico della tradizione siciliana, chiamarlo budino è quasi offensivo, è un composto cremoso di latte e cannella, guarnito da frutti di bosco o da cioccolato. Mangiarlo e pensare a Galatea è tutt’uno.

Il mare di Sicilia

Biancumanciari

Biancumanciari in riva allo Jonio
a ritrovare la ninfa del mare
che Aci perdutamente amò.
Bianco come il latte, colore della sua pelle,
bianco come quel nome,
come quell’amore
spezzato in mille rivi.
Perché, si chiede una fanciulla,
tanti paesi hanno quel nome?
Non sa che il suo biancumanciari
è il trionfo di un mito,
memoria saporita di un amore
che l’Etna conserva alle sue pendici.

Il mare di Sicilia

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