Viaggio in Sardegna
Nora
Testimone del Cagliaritano
di Amanzio Possenti
La Sardegna, terra incantevole stracarica di storia antica – fra invasioni, culture, archeologia, angoli paradisiaci,armonie ambientali, monti e mare, isola ma a sua volta continente, linguaggi autoctoni, località incastonate, architettura articolata e basata sulla semplicità e sul prevalente color giallo-ocra rosaceo, pur se Cagliari è definita ’città bianca’ - sta accogliendo nel clima primaverile frotte di visitatori - migliaia di italiani e no - che hanno scelto la qualità storico-culturale anteponendola a quella prettamente turistica dello svago senza problemi e senza ritorno alla memoria.
Dopo avere riscoperto-e averne scritto - il valore della testimonianza nuragica e il sito di Barumini che eccelle fra i seimila esempi sardi, eccoci a tre aspetti mirabili ma forse poco considerati: le chiese romaniche, le saline dei Conti Vecchi e il sito archeologico, fenicio, cartaginese e romano imperiale di Nora, ognuno con proprio timbro di assoluta originalità.
Le chiese romaniche - Compaiono all’improvviso nelle campagne e rivelano la proprietà architettonica esclusiva, di chiese nate per vivere nella preghiera a contatto con la natura nella quale si inseriscono dolcemente, pur se il loro impianto è severo nell’alternarsi fra il’gioco’ massiccio dell’insieme esteriore e dell’ interno e il gusto poco ‘ teatrante’ di navate solcate da robusta e meravigliosa essenza espressiva. Ne cito tre: la San Pantaleo a Dolianova, già sede di cattedra vescovile e dunque preziosa testimonianza di volumi e di rapporti spaziali a-geometrici cui si accede da ampie e respiranti campagne; la Santa Maria di Sibiola, Serdiana, dove vibra la relazione della chiesa modestamente espressa nella amichevole facciata con uno spazio-scale esterno che consente di arrivare sulla cima e che si sposa con la eccentricità del luogo fatto di paesana convivenza; infine la Santa Maria di Uta dove la complessità arborea che la circonda facendole da verdeggiante supporto declama la poesia della umiltà orante e invitante.
Le saline dei Conti Vecchi- Sono una enorme distesa di acqua salata che, espandendosi su gran parte della laguna cagliaritana attraverso decine e decine di vasche di sosta, di lavorazione, di evaporazione, porta alla produzione di 500 mila tonnellate anno di sale; e questo ha contribuito non solo a realizzare - per intuizione geniale dell’ingegnere Conti Vecchi nel secolo scorso- una gigantesca opera di bonifica del vasto e abbandonato territorio lagunare cagliaritano ma soprattutto di consegnare alla Sardegna (la attuale e del recente passato) un luogo talmente inedito e prezioso da diventare spazio Fai: dunque proposte di eccellenti visite ad un’area protetta, da osservare e ‘gustare’ tramite il trenino dal quale si possono annotare presenze di uccelli rari e una concatenazione operativa di vasche nelle qual si deposita il sale, frutto di un lungo e ben organizzato lavoro di mesi.
Il sito archeologico di Nora - A pochi chilometri dalla splendida Pula, località marina di primordine, si profila un’area di antica presenza umana e commerciale, Nora, immersa fra mare che innamora e un carico di storia e di archeologia che ne fa uno dei luoghi più affascinanti. Il sito raggruppa e presenta un sovrapporsi di civiltà grazie ad una serie di campagne di scavo di quattro università italiane : dai fenici ai cartaginesi e soprattutto - testimonianze dettagliate sotto gli occhi - i romani tra il primo e il quinto secolo dopo Cristo, la Roma imperiale. Dalle vie romane ai punti di vita commerciale, dalle domus dei più ricchi alle case dei cittadini comuni, dalle terme agli strumenti per trasferire acqua calda, dallo spazio per le assemblee pubbliche ai mosaici di ottima fattura, all’invitante teatro semicircolare, alla organizzazione del deflusso a mare delle acque sporche, dai luoghi di vita sociale, che paiono del giorno d’oggi si sviluppa un grandioso spazio dove sembra di convivere con la naturalità quotidiana di quegli abitanti. Un mondo di meraviglie e di opportunità comuni, dove l’antico si coniuga con la bellezza primordiale della natura e dove nelle immediate vicinanze (tra torri ed avamposti ) si scoprono i segni di quattro secoli di invasione spagnola.
Sulle strade di ritorno a Cagliari, ecco una Sardegna di eccellente vivibilità, fra strade ben posizionate (e battutissime dal traffico) e paesi colpiti dal sole amico, fra intensa natura verdeggiante, vigneti sterminati e ininterrotti campi di ulivo, con un’unica traccia di grande attività industriale, il petrolchimico Saras (dei Moratti), chilometri di strutture e di occupazione lavorativa.